Ostuni: sabato 2 settembre Gaia Tortora a “Un’emozione chiamata libro”

Continuano le attività dell’associazione “Una Valle di Libri” e – dopo il successo ottenuto con l’assegnazione del Primo Premio “Una Valle di Libri” al procuratore di Catanzaro dott. Nicola Gratteri, nel corso della rassegna letteraria “Un’emozione chiamata libro”, che si svolge da 27 anni nella Città Bianca -, il prossimo 2 settembre 2023 alle ore 21.00 a ricevere il riconoscimento sarà la giornalista Gaia Tortora.

Nel corso della serata, infatti, verrà consegnato per la seconda volta nel 2023 il premio realizzato dal ceramista ostunese Angelo Carella. Il premio “Una Valle di Libri” è la novità del 2023 e viene consegnato non solo a scrittori ed autori, ma anche a personalità del mondo della cultura, della musica, dell’arte, dello spettacolo, della solidarietà, scelti dal comitato dei saggi dell’associazione.

Il premio a Gaia Tortora viene assegnato con la seguente motivazione: “Chi non conosce la propria storia è condannato a riviverla”, disse Edmund Burke e quindi Premio “Una Valle di Libri” a Gaia Tortora per essere riuscita con intelligenza e acume giornalistico uniti ad amore filiale a creare una obiettiva memoria ampiamente condivisa sul nome e sull’opera di Enzo Tortora, testimone del Novecento italiano, cittadino, giornalista, uomo impegnato nella ricerca della verità.

Gaia Tortora presenterà il libro da titolo “Testa alta e avanti” ed. Mondadori. Dialogherà con l’autrice la giornalista di Telenorba Pamela Spinelli.

L’autrice

Gaia Tortora, giornalista televisiva, è vicedirettore del Tg La7 e conduttrice di «Omnibus», primo talk del mattino. Ha due figlie, Beatrice e Costanza.

Il Libro

Roma, 17 giugno 1983. Gaia, quattordici anni, esce di casa di primo mattino con lo zaino in spalla. È il giorno del suo esame di terza media. Procede spedita verso la scuola e non sa che, poche ore prima, le forze dell’ordine hanno fatto irruzione in una camera dell’Hotel Plaza e arrestato suo padre per associazione camorristica e traffico di droga. Quando la televisione lo ritrae all’uscita del commissariato, stretto tra due carabinieri, le manette bene in vista, Gaia smette di parlare. Le immagini, invece, non si fermano: fanno il giro di tutte le prime pagine e dei telegiornali. Perché suo padre è Enzo Tortora, uno dei più famosi presentatori della televisione italiana, noto per i modi eleganti, la vasta cultura, un’integrità intellettuale esemplare. In poche ore (e per mesi) Tortora diventa l’oggetto di una violenta gogna mediatica: il coro di

intellettuali e giornalisti è quasi unanime, grida «colpevole». Inizia così uno dei più clamorosi casi di malagiustizia del nostro paese, ma anche un calvario umano che durerà anni, deviando il corso delle vite di tutte le persone coinvolte.

In questo libro Gaia Tortora racconta la sua storia, nella consapevolezza che non sia solo sua: ogni giorno tre innocenti finiscono in carcere per errore, più di mille cittadini l’anno. E i media continuano a comportarsi come fecero con suo padre: titoloni per additare i presunti colpevoli e, quando va bene, trafiletti seppelliti nelle ultime pagine a segnalare l’assoluzione, il proscioglimento, l’errore giudiziario. Condividere il proprio intimo dolore, allora, diventa un modo per combattere contro l’ingiustizia, per impedire che tutto ciò si possa ripetere. E andare avanti, come le diceva suo padre, a testa alta.

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