Promuovere la crescita individuale, famigliare e della società ottimizza la qualità della vita e può prevenire possibili disagi relazionali.
La gestione dell’ansia, della rabbia, dello stress e dei rapporti familiari, più in generale delle emozioni possono bilanciare le nostre vite in un verso rafforzando la capacità di reagire in modo positivo anche a eventi tragici, o nell’altro urtando dolorosamente con situazioni negative.
La salute mentale è fondamentale per il benessere personale, le relazioni familiari e la capacità dell’individuo di contribuire alla costruzione del tessuto sociale, cuscinetto protettivo di ogni disagio.
Molti disturbi psichici come depressione, psicosi e disturbi alimentari, possono comparire già intorno ai 14 anni, mentre tre quarti dei casi hanno un esordio intorno ai 25 anni: riconoscerne i sintomi non sempre è facile, ma è importante arrivare alla diagnosi il più precocemente possibile e accrescere le possibilità di guarigione.
Per tutto il mese, la campagna dedicata al benessere psicologico sarà presente in 35 comuni di 12 regioni italiane, snodandosi attraverso cento eventi gratuiti. In particolare poi, il 10 ottobre si celebra la ventiduesima edizione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, promossa dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Federazione Mondiale della Salute Mentale.
La sofferenza legata all’incapacità di fronteggiare adeguatamente una situazione crea e aumenta il disagio ingrandendolo tale che sembra insormontabile. Attraverso la sensibilizzazione e l’informazione, l’individuo e/o chi gli sta vicino vince la malattia mentale e la paura della stessa consentendo il reinserimento sociale, scolastico o lavorativo ostacolato dalla sofferenza.
Il tema del disagio sociale è percepito con grande interesse in relazione ai “luoghi lontani dell’animo”, di chi si sente emarginato dalla società, di chi è lacerato da tensioni e conflitti, di chi non riesce a far fronte alla complessità esistenziale, ecco quindi l’importanza del chiedere aiuto in modo adeguato e funzionale.
Gli specialisti, psicologici e consulenti vertono il loro lavoro mettendo al centro la persona per promuovere risorse e relazioni di reciprocità, volti al miglioramento esistenziale ed ad una nuova progettualità di vita.
In questo “dare / chiedere aiuto” è importante per promuovere la consapevolezza della necessità di potenziare interventi appropriati ed efficaci di supporto a favore di chi non riesce ad esprimere il proprio dolore e creare canali di comunicazione tra mondi separati da barriere invisibili.
Non bisogna aver paura e vergognarsi. Agire per trovare una soluzione oggi è possibile grazie alla ricerca scientifica, ai percorsi di recupero e ai progetti di inserimento sociale e lavorativo. Purtroppo i pregiudizi possono ancora fare da maestri impedendo di chiedere aiuto e lasciarsi aiutare, ma questo passo è il primo adeguato per ritrovare uno spiraglio di luce tale che possa illuminare la nostra vita.
Chiedere una consulenza non è segno di debolezza, ma il primo segno del coraggio nel voler affrontare con costanza, fiducia e volontà un momento difficile della propria esistenza. Questo non significa che smetteremo di soffrire, ma potremo affinare i nostri strumenti per gestire e superare con successo quel momento con maggiore serenità. Ognuno di noi ha diritto a questo, serve un pizzico di pazienza e fiducia.
Per i dettagli di tutte le iniziative è possibile consultare il sito SIPAP, mentre è possibile prenotarsi ai seminari e/o alla consulenza tramite centralino, telefonando al numero 800.766644 oppure 06.62208054, oppure attraverso il sito mesebenesserepsicologico.it o il già citato portale della SIPAP.