Paolo Taurino (Lega Salvini) risponde a D’Errico (LeU)

Cristiano D’Errico del Coordinamento di Liberi e Uguali quando ha parlato di Matteo Salvini e della Lega, probabilmente, ha dimostrato di avere le idee confuse o, piuttosto, di essere animato solamente da faziosità ideologica, tipica della parte politica alla quale appartiene.

Infatti, D’Errico nel giudicare come insufficiente il commento di Salvini su Luca Traini per i fatti di Macerata è stato parziale, quindi fazioso, poiché non ha riportato interamente le dichiarazioni del leader della Lega e non ha tenuto conto di tutto quanto si dice a sinistra.

Salvini ha detto: “Non vedo l’ora di andare al governo per riportare sicurezza in tutta Italia, giustizia sociale, serenità. Chiunque spari è un delinquente, a prescindere dal colore della pelle”. Quindi è stato un giudizio categorico, senza se e senza ma. E quando Salvini ha aggiunto “è chiaro ed evidente che un’immigrazione fuori controllo, un’invasione come quella organizzata, voluta e finanziata in questi anni, porta allo scontro sociale” non ha condizionato il suo giudizio su Traini, bensì ha descritto il contesto in cui versa il Paese e gli effetti causati da una immigrazione massiva ed incontrollata come quella che si sta diffondendo in Europa in misura sempre più cospicua.

Salvini ha semplicemente compiuto un’analisi sociologica e politologica dei fatti di Macerata.

Ebbene, la sinistra alla quale appartiene D’Errico ci ha invaso, soffocato, di analisi sociologiche applicate a tutti i crimini commessi dal 1968 ad oggi, giungendo a giustitificare di tutto di più; esattamente come sta facendo oggi con i crimini commessi dagli immigrati in Italia.

Per D’Errico e compagni le condanne senza se e senza ma riguardano esclusivamente i neofascisti o sedicenti tali, mentre i crimini commessi da tutti gli altri potrebbero trovare giustificazione nello stato di indigenza o di disadattamento degli autori o, ancora, da un legittimo risentimento per lo sfruttamento subito ad opera dell’uomo Occidentale al tempo del colonialismo

Non solo. Ma se D’Errico fosse stato più attento si sarebbe reso conto che lo stesso Ministro Minnitti, sempre in merito ai fatti di Macerata, ha dichiarato: «Traini, l’attentatore di Macerata, l’avevo visto all’orizzonte dieci mesi fa, quando poi abbiamo cambiato la politica dell’immigrazione … Da sette mesi consecutivi calano gli sbarchi, una cosa impensabile qualche tempo fa. Numeri piccoli significa che il fenomeno si può gestire, numeri grandi e senza controllo mettono a rischio la tenuta democratica del Paese, come dissi prima dell’estate».

Quindi di cosa si scandalizza D’Errico se proprio Minniti, che della Lega non è, ha sostanzialmente espresso le stesse considerazioni di Salvini.

E che ne pensa D’Errico delle dichiarazioni del comunista Marco Rizzo rese nel mese di agosto: “… c’è un uso infame dei grandi processi migratori: da una parte questi uomini e queste donne sono usati come esercito industriale di riserva di marxiana memoria per abbattere in un sol colpo i diritti dei lavoratori autoctoni; dall’altra fanno parte di un mercimonio che produce profitto sulla loro condizione di immigrati … Purtroppo queste parole di verità di un comunista non sono quelle di una sinistra fucsia che ha sposato l’idea della globalizzazione capitalistica e al massimo ne rivendica un suo miglioramento, ma mai si sognerebbe di chiedere un cambio radicale del sistema. Ma proprio per questo ci sentiamo lontani anni luce da queste schiere radical-chic … e tanto si infiammano oggi nei banali sermoni di uguaglianza di chi regna in Vaticano o di chi pensa che la dignità proletaria possa essere ricostituita costruendo moschee”.

Sicuramente se D’Errico si fosse documentato meglio, come è doveroso ed intellettualmente onesto che faccia chiunque decide di rivolgere accuse verso altri, probabimente non avrebbe scritto quello che ha pubblicato a mezzo stampa. 

E soprattutto, tralasciando tutte le altre accuse profferite dal D’Errico verso la Lega le quali sono risibili oltre che offensive, è opportuno che egli si renda conto che solo quando non vedrà razzisti ovunque ed avrà finalmente il coraggio di affrontare il fenomeno migratorio in modo sereno ed obiettivo, senza pregiudiziali ideologiche e senza voler imporre a tutti i costi la sua visione del mondo, solo allora si potranno ritenere gettate le basi per governare tutti i problemi legati agli arrivi e alla presenza degli immigrati in Italia. Ma fino a quando D’Errico e la sua parte politica crederanno di affrontare la questione sbandierando un accoglientismo incondizionato dei migranti stiano pur certi che non avranno fatto altro che contribuire ad alimentare una guerra tra poveri.

Paolo Taurino

1 COMMENTO

  1. Ho cercato l’articolo di Cristiano D’Errico su questa testata per fare un confronto con l’articolo di Taurino ma non l’ho trovato!??

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