“Faccio i miei complimenti alla comunità di Erchie per un’iniziativa che ha sicuramente un grande valore religioso e grazie alla quale la comunità stessa ha la possibilità di ritrovare le proprie origini”. Con queste parole il sindaco e presidente della Provincia di Brindisi, Riccardo Rossi, ha salutato l’evento “Erchie in Giubilo”, presentato questa mattina nella Sala della Colonna di Palazzo Granafei-Nervegna di Brindisi.
C’è grande attesa nella città brindisina per l’Ostensione delle spoglie di Santa Lucia e Santa Irene che verranno traslate rispettivamente da Venezia e da Catignano (Pescara). Per undici giorni, dal 24 aprile al 4 maggio prossimi, Erchie diventerà un punto di riferimento per diverse migliaia di fedeli che si daranno appuntamento in città per prendere parte ad una serie di festeggiamenti civili e religiosi.
Il corpo delle due Sante – custodito nelle teche di cristallo – giungerà in città mercoledì 24 aprile dando il via ad una serie di festeggiamenti civili e religiosi che si concluderanno il prossimo 4 maggio. E’ un’occasione unica per la comunità di Erchie che è pronta a stringersi attorno alla sua Santa Patrona (Irene) e alla sua Protettrice (Lucia) per ricordare e accompagnare questo storico momento. “Sembra quasi che questo incontro tra le due sante – ha sottolineato don Pietroronzo Cinieri, Rettore del Santuario di Santa Lucia di Erchie – sia stato già pensato nel momento in cui vennero costruite le due Chiese ad esse intitolate e che, nella piazza di Erchie, si trovano in posizione frontale, come se volgessero lo sguardo l’una verso l’altra. Questo è un momento che possiamo definire storico, in cui la comunità di Erchie può anche ritrovare il senso della fede”.
“Due sante – ha aggiunto il sindaco di Erchie, Giuseppe Margheriti – che rappresentano l’identità del nostro paese. in particolare sulla figura di Santa Lucia Erchie ha costruito non solo il suo passato, ma anche il suo futuro. L’aria che si respirerà nei prossimi giorni a Erchie sarà il frutto dei valori che ci hanno tramandato i nostri antenati. Un ringraziamento particolare va a Monsignor Vincenzo Pisanello, Vescovo dell’Arcidiocesi di Oria che sostenuto fortemente l’iniziativa e che ha intercesso affinché da Catignano giungessero le spoglie di Sant’Irene e da Venezia quelle di Santa Lucia. Questo evento è nato anche dalla collaborazione fondamentale tra Amministrazione comunale, Chiese locali e le associazioni di volontariato che hanno dimostrato che lavorando insieme si possono ottenere grandi risultati e che da Erchie c’è una comunità unita”.
Non a caso l’Amministrazione Comunale e l’Unità Pastorale di Erchie – Diocesi di Oria – hanno organizzato una serie di eventi religiosi e civili per coinvolgere l’intera cittadinanza e i tanti fedeli che dal 24 aprile al 4 maggio giungeranno in città.
La fede, anzitutto: suggestivi saranno i momenti religiosi che accompagneranno questo evento. A cominciare dalla Santa messa dell’Accoglienza dei corpi di Santa Lucia e Sant’Irene, in programma mercoledì 24 aprile, alle ore 18.30, che sarà presieduta da S.E. Rev. Monsignor Vincenzo Pisanello, vescovo di Oria. La celebrazione eucaristica verrà celebrata in piazza per dar modo ai numerosi fedeli di potervi partecipare. E’ la stessa piazza dove si affacciano il Santuario di Santa Lucia e la Chiesa Madre, due monumenti posti uno di fonte all’altro nella piazza centrale di Erchie. Un aspetto singolare che rafforza simbolicamente il senso di devozione di questa comunità verso la Santa Patrona Irene e la Santa Protettrice Lucia.
Nel ricchissimo programma trovano spazio anche numerose iniziative collaterali, a cominciare dalla conferenza su “Santa Lucia e Santa Irene: due donne moderne”, in programma venerdì 26 aprile, alle ore 19.15, al Palazzo Ducale e alla quale prenderanno parte il vescovo di Oria, Monsignor Vincenzo Pisanello, il Comandante provinciale dei carabinieri di Brindisi, Giuseppe De Magistris, il Procuratore Capo del Tribunale di Brindisi, Antonio De Donno, il Prefetto di Brindisi Umberto Guidato e il sindaco di Erchie, Giuseppe Margheriti.
Sono previste inoltre aperture straordinarie, concerti, mostre, cabaret, enogastronomia, laboratori, e via discorrendo. Un posto di rilievo sarà occupato dalla solidarietà: domenica 28 aprile, si svolgerà un evento ad hoc il cui ricavato servirà a dare una mano concreta alle zone colpite dal terremoto di dieci anni fa in Abruzzo, in particolare nell’area di Amatrice.
Ma anche la musica sarà protagonista per alcuni giorni ad Erchie. Sono in arrivo, infatti, in città, i Nomadi (sabato 27 aprile), Brusco (martedì 30 aprile) e Le Vibrazioni (venerdì 3 maggio), ma non mancheranno anche i tradizionali concerti bandistici e i fuochi pirotecnici.
“Questo è un evento – ha aggiunto il sindaco e presidente della Provincia di Brindisi Riccardo Rossi – costruito su un percorso importante, grazie al quale Erchie diventa per undici giorni capoluogo di provincia, con una fusione tra tradizione religiosa, fede spirituale e intrattenimento che rappresenta un’occasione utile per riscoprire il nostro territorio e sviluppare il turismo locale”.
Alle iniziative hanno offerto il proprio significativo contributo anche associazioni, Istituzioni scolastiche e numerosi cittadini che si sono sentiti coinvolti in prima persona, spinti da un forte sentimento religioso, per cercare di far vivere all’intera comunità giorni di profonda devozione e di autentico entusiasmo. Un esercito di “Volontari dell’accoglienza” – così come sono stati ribattezzati – sarà presente nei punti strategici della città per accompagnare i fedeli offrendo loro tutte le informazioni del caso: fino al prossimo 19 aprile è ancora possibile aderire all’avviso pubblico indetto dal Comune di Erchie; le domande vanno inoltrate a servizisociali@comune.erchie.br.it; per ogni richiesta di informazioni si possono contattare i numeri : tel. 0831 768316 768326 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 13.00)
Sarà allestito anche un Infopoint presso il Palazzo Ducale (email: infopoint@erchieingiubilo.it; info e booking: 377 3837060 e un’app turistica (Info Erchie), a cura della Pro Loco di Erchie.
Traslazione e Ostensione Sacri Corpi di Santa Lucia e di Santa Irene
L’intervento del Sindaco
Le ormai consolidate relazioni tra questa Amministrazione, gemellata con Siracusa, l’Arcidiocesi di Siracusa, il Patriarcato di Venezia e la Diocesi di Pescara, ci hanno consentito di far giungere a Erchie, custoditi nelle teche di cristallo, il Santo Corpo di Santa Lucia e il Santo Corpo di Santa Irene, traslati rispettivamente da Venezia e da Catignano, per l’ostensione dal 24 Aprile al 4 maggio.
All’evento eccezionale, per la contestuale traslazione e ostensione dei due Sacri Corpi per dieci giorni, l’opinione pubblica presta particolare attenzione e ammirazione, rispetto e ossequio.
Mi onoro di sostenere che la pervicacia di questa Amministrazione, con il sostegno del Vescovo della Diocesi di Oria, arricchisce di una nuova esperienza le precedenti ostensioni dei resti mortali di Santa Lucia giunti da Siracusa, nel corso dell’evento del 2009 “I luoghi di Santa Lucia” e nel 2011 con “Santa Lucia tra fede cultura e tradizione” e, da ultimo “Santa Lucia con gli occhi suoi belli” nel 2014, allorquando fu traslato il corpo di Santa Lucia da Venezia a Erchie, per la prima volta in Puglia e, per la seconda traslazione in assoluto, dopo Siracusa.
Gli eventi fin qui realizzati, sono stati in grado di catalizzare l’attenzione di fedeli, devoti, pellegrini e turisti, anche giovani, attratti dalla figura di una donna, rivoluzionaria per i suoi tempi
e icona attuale dei nostri, raffigurata nel Paradiso Dantesco come nimica di ciascun crudele e che più laicamente oggi, inseriremmo certamente nella top ten dei Santi, per numero di Comuni italiani devoti al martirio di Lucia.
L’evento registrò circa 100.000 presenze, superando di gran lunga ogni migliore aspettativa. Una pur prevedibile, quanto sorprendente partecipazione dei Cittadini, che attivamente manifestarono interessamento diretto con l’effettivo contributo in tutte le fasi della organizzazione e con la presenza e l’adesione agli eventi, maturò la convinzione che puntare sul turismo religioso rispondesse all’esigenza di sostenere la vocazione propria del territorio. Muovendo dal forte culto nei confronti della Santa Patrona e della Santa Protettrice, dal forte senso di accoglienza e inclusione che caratterizza gli ercolani, dalla unicità di un Santuario che si élèva su due livelli oltre l’ipogeo dominando, indiscusso e maestoso, la piazza Umberto I esattamente di fronte alla Chiesa matrice.
Oggi, forti dello know how delle passate esperienze, l’Amministrazione, in collaborazione con la Diocesi di Oria, l’Unità Pastorale di Erchie, le Istituzioni Scolastiche, i Cittadini e il Terzo Settore in un processo partecipativo di ampio respiro, lavora a un nuovo programma di sviluppo del turismo culturale e religioso veicolato dalla promozione dei patrimoni materiali e immateriali. L’offerta, destagionalizzata rispetto ai flussi turistici che naturalmente apprezzano il Salento e le sue marine in estate, ponendo attenzione alle istanze delle popolazioni locali premiando quelle produzioni artigianali, agroalimentari e i servizi turistici che rispondano al principio della qualità. L’evento, ormai consolidatosi, rappresenta indubbiamente, un fattore di identificazione e promozione dell’area, consentendo a tutti gli operatori coinvolti, di innescare un processo di crescita collettiva, di uniformare i servizi, di tendere a miglioramenti strutturali duraturi, di creare una cultura della qualità, di monitorare i risultati raggiunti.
Lo sviluppo di un percorso basato sul turismo religioso, rappresenta uno strumento di coinvolgimento emotivo ed esperienziale in grado di sviluppare la cultura della ospitalità di qualità che trova il suo motore, sul forte senso del valore del lavoro e del rispetto delle tradizioni, della famiglia, della comunità e della sacralità dell’ospite, ancora intonsi nelle nostre genti.
Siamo lontani dall’idea che le mete religiose e i beni culturali siano solo un pacchetto da vendere e sosteniamo la prassi del “viaggiare sacro” che declina l’elemento religioso a quello culturale attraverso il concorso di diverse componenti (cultura, religione, arte, storia, folclore, ambiente) che si intersecano sinergicamente e che trovano una loro coerenza interna solo al termine del percorso, ben lontani dall’idea che le mete religiose e i beni culturali siano solo un pacchetto da vendere.
Anche quest’anno, quindi, proponiamo un programma multiforme, che sia capace di offrire un vissuto esperienziale che si modella sulle attese e sui bisogni del viaggiatore. Accostando ai valori millenari del viaggio di fede, nuovi stimoli culturali legati alla fruizione dello spiritus loci e alla conoscenza dei suoi beni materiali e immateriali, puntiamo a soddisfare anche le attese dei destinatari che si collocano in ruoli sociali culturalizzati e riflessivi che inscriveremmo nei cosiddetti “turisti riflessivi o intellettuali” offrendo esperienze creative e cognitive che coinvolgano i sentimenti e le emozioni, la fisicità e la percezione sensoriale. Lavoriamo per favorire la “cultura del ritorno” verso un viaggio esperienziale, contrastando un turismo “mordi e fuggi” con comportamenti che abbiano valenza sociale ed etica e che indentifichino il territorio pugliese con il concetto di bellezza e accoglienza piena, sollecitando la voglia di riviverla con parenti e amici in un percorso culturale ed enogastronomico attraverso la Puglia, con le Architetture maggiori e minori da San Giovanni Rotondo, verso il Santuario dei Santi Medici in Oria e il Santuario di Santa Lucia a Erchie, per giungere alla immensità del Barocco leccese e le bellezze naturalistiche delle marine dell’Adriatico e dello Ionio e nella storia della Magna Grecia.