BRINDISI – Il 12 aprile prossimo nel Tribunale di Brindisi si tornerà a parlare di Cloruro di Vinile Monomero (CVM) e di lavoratori deceduti nel petrolchimico. Dinanzi al GIP dott.ssa Verderosa verrà discussa la richiesta di archiviazione formulata dal Sostituto Procuratore della Repubblica , dott. Giuseppe De Nozza, relativa alla morte per angiosarcoma epatico del lavoratore Vincenzo Ditotaro. Ditotaro morì nel 2011 per questo tumore epatico, tipico dell’esposizione al CVM, gas impiegato fino all’inizio degli anni “90 anche nel petrolchimico di Brindisi. Nel 2007 una indagine penale sulle morti all’interno del polo chimico brindisino in esposti al gas CVM fu archiviata per mancanza di casi di angiosarcoma. In questi dieci anni è stato segnalato il caso del Ditotaro, ma chissà quanti altri ne saranno stati diagnosticati. La IARC nel 2007 ha dichiarato che anche gli epatocarcinomi sono causati dal CVM. Inoltre il recente aggiornamento dello stato in vita dei circa 10mila lavoratori del CVM negli Stati Uniti ha rilevato che più frequenti sono stati anche i decessi per tumori dei tessuti molli.
Petrolchimico: si torna a parlare di cvm in Tribunale
La ragione della richiesta di archiviazione da parte del Sostituto Procuratore risiede nel fatto che la diagnosi sarebbe di emangioendotelioma epitelioide o non di angiosarcoma. La difesa dei superstiti (avv. Marcello Tamburini), sosterrà che le due diagnosi si riferiscono entrambe a tumori vascolari provocati dal CVM. Sarà prodotto dalle difese anche l’elenco di circa oltre 1300 lavoratori esposti nei decenni passati al gas mortifero nel petrolchimico di Brindisi perchè si indaghi la presenza di altri angiosarcomi o emangiendoteliomi nonchè di epatocarcinomi e tumori dei tessuti molli.
Ricordiamo che la nostra associazione ed una interrogazione parlamentare (sen. Gaglione) richiesero nel 2009 l’aggiornamento della coorte degli esposti al CVM nel petrolchimico di Brindisi, ma sia la Regione (presidente Vendola), non rispondendo, sia il Governo (Vice Ministro Ferruccio Fazio*), sostenendo che non fosse necessario, non accolsero la proposta. Il destino sanitario dei i lavoratori del petrolchimico, delle centrali, dell’arsenale e dell’industria meccanica sembra debba rimanere un mistero, per volontà politica locale e nazionale. La sua conoscenza è invece interesse dei lavoratori stessi e dello loro famiglie.
Ass. Salute Pubblica
*Nella risposta nel vice ministro Fazio alla interrogazione del sen. Gaglione si legge:
“A questo risultato (quello di non aggiornare, ndr) ha contribuito in particolare l’approfondimento dello studio della coorte di Marghera (Pirastu R, Baccini M, Biggeri A, Comba P. Studio epidemiologico dei lavoratori esposti a cloruro di vinile nello stabilimento di Porto Marghera: aggiornamento della mortalita’ Epidemiol Prev. 2003; 27(3):161-72), svolto su richiesta della Procura della Repubblica di Venezia. Sulla base di quanto sopra precisato lo stesso Iss (Istituto Superiore di Sanità) ha segnalato che, al momento, non ravvisa motivazioni scientifiche o di sanita’ pubblica per rimettere in discussione le scelte formulate dai propri ricercatori, con riferimento a eventuali nuove analisi degli studi da loro condotti nell’ultimo ventennio. “
Gli stessi ricercatori qualche mese fa hanno pubblicato l’aggiornamento dello stato in vita dei lavoratori di Ferrara e Ravenna. Nel 2017 è stata aggiornata la coorte statunitense dei lavoratori esposti al CVM.
Allegata foto di Vincenzo Ditotaro che spiega in una intervista come si lavorava al petrolchimico di Brindisi https://youtu.be/tb8iDl0DYPA