Piano casa, Amati: “Demolire il Piano casa è condanna a morte della Puglia produttiva. Appello a Draghi, Franceschini e parlamentari”

“Mi appello a tutti i ministri del governo Draghi, in particolare a Dario Franceschini, e a tutti i parlamentari pugliesi. Demolire la legge sul ‘piano casa’ significa condannare a morte il settore produttivo edilizio, che assieme all’agricoltura sta mantenendo a galla la Puglia. Affermare che la mera proroga del piano casa sia incostituzionale per ottenere l’effetto di trascinare dinanzi al giudizio della Corte costituzionale punti diversi della legge approvati negli anni scorsi, mi sembra inammissibile dal lato processuale, infondato nel merito e comunque frutto di una forzatura della funzione tecnica di controllo sulle leggi regionali”.

Lo dichiara il presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione, Fabiano Amati, commentando la richiesta d’impugnazione, avanzata dalla struttura burocratica del Mibact al Governo nazionale, dell’articolo 15 della legge regionale 30 dicembre 2020, n. 35, recante proroga dell’ambito temporale di validità, dal 31.12.2020 al 31.12.2021, della legge sul Piano casa.

“A scanso di ogni equivoco – spiega Amati – devo ribadire che in Puglia, come in qualunque regione italiana, non è possibile realizzare interventi edilizi in contrasto con le prescrizioni dei piani paesaggistici. E questo è, peraltro, apertamente ammesso nella stessa proposta d’impugnativa, per cui non si coglie in cosa consista il difetto di potere della Regione nel disporre la proroga che la struttura burocratica ministeriale ha sollevato. Ci sarebbe, anzi, da dire che sono proprio le norme tecniche del piano paesaggistico a consentire interventi edilizi che la legge regionale sul piano casa si preoccupa solo di richiamare e quindi rispettare; per fare un esempio, la giusta iniziativa avviata dal Comune di Bari per la riqualificazione della costa Sud, utilizzando sia il piano paesaggistico che la legge sul piano casa, addirittura inserita nelle richieste a valere sul Recovery. E mi fermo qui – sottolinea – per non accedere al metodo della dissipazione delle parole, che mi pare in contrasto con quello inaugurato dal governo Draghi”.

“La questione centrale – sostiene ancora il consigliere regionale – che dunque si pone con la richiesta d’impugnazione, consiste nel chiedersi se rientri o meno nelle competenze della Regione prorogare per un anno ancora il piano casa, sulla base di una norma statale eccezionale e di carattere temporaneo. La risposta è semplice e disarmante: si, almeno sino a quando sarà in vigore la legge statale che ha autorizzato il ricorso al piano casa, che come è noto non ha posto alcuna data di scadenza. Se il Governo volesse dunque eliminare lo strumento del piano casa, magari ritenendo che si tratti di uno strumento protrattosi sin troppo nel tempo, non ha che da compiere la scelta politica dell’abrogazione della norma statale che consente l’esistenza dei venti piani casa regionali, con la maggior parte di questi divenuti ormai strutturali, cioè validi senza alcun tempo di durata. Questo è il punto centrale della questione, che in ogni modo sto cercando di sottoporre ai ministri e ai parlamentari pugliesi”.

“Il governo scelga allora – conclude Amati – il da farsi sullo strumento del piano casa, ma non mi pare equo portare nell’aula della giustizia costituzionale un problema di valutazione politica, attinente invece alle leve di produzione per dare tenuta all’economia italiana e dunque pugliese”.

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