Pierangelo Argentieri: “Hortus non si farà, confermato il Vinibus Terrae. I capannoni ex Saca potrebbero ospitare un piccolo Eataly”

BRINDISI – Alla Bit di Milano, quest’anno, Brindisi non ha portato i suoi eventi: il padiglione Puglia, infatti, dopo anni di pubblicizzazione dello Snim e del Negramaro Wine Festival prima, della Regata Brindisi-Corfù, di Hortus e del Vinibus Terrae poi, non ha ospitato le iniziative che hanno caratterizzato la primavera e l’estate brindisina.

A Milano c’era comunque Pierangelo Argentieri, impegnato questa volta nella pubblicizzazione del “Working Art”, un circuito culturale che prende spunto dalla mostra di Picasso che verrà ospitata in prima battuta nel Castello di Mesagne.

Il Presidente di Federalberghi Brindisi, da noi contattato, ci ha tenuto a tranquillizzare i brindisini sul fatto che si sta lavorando per assicurare agli stessi ed ai turisti manifestazioni di buon livello: “E’ vero che gli eventi della città di Brindisi non sono stati presentati alla Bit, ma ci sarà sicuramente modo di farlo in altre occasioni. Posso anticipare che assieme agli altri imprenditori stiamo lavorando per riproporre il Vinibus Terrae. La città, d’altronde, ha bisogno anche di iniziative: non possiamo lasciarla morire”.




Tra gli eventi, però, quest’anno mancherà Hortus, la kermesse botanica che ha permesso di far conoscere il Parco Cillarese a migliaia di visitatori: “Ho deciso di saltare un giro e spiegherò le ragioni nel corso di una conferenza stampa. La gestione commissariale sta facendo ottime cose e va presa come un reset, ma per programmare a medio-lungo termine c’è bisogno di una visione strategica, politica. Parlando di Hortus, vi è bisogno di una pianificazione a lunga gittata, serve che qualcun altro, oltre a noi, si assuma delle responsabilità in più, e penso ad esempio alla circolare Gabrielli. La gestione commissariale, seppure positiva, ha fisiologici limiti istituzionali.

Rispetto alla location del Cillarese, invece, ricordo che quando abbiamo iniziato con Hortus quel parco non lo conosceva quasi nessuno: la manifestazione è nata quasi come una provocazione ma purtroppo non c’è stata nessuna evoluzione, e penso ad esempio alla mancata nascita di punti ristoro all’interno. Il futuro, comunque, non lo vedo negativo: con il finanziamento ottenuto per il recupero dei capannoni Ex Saca si può pensare ad esempio di progettare un piccolo “Eataly”. Ciò, a patto che la gestione pubblica comprenda che deve rivolgersi ad un consorzio di eccellenze pugliesi”.

Andrea Pezzuto
Redazione

1 COMMENTO

  1. Ho letto l’articolo scritto molto bene, ma presenta la gestione commissariale come la panacea dei problemi di Brindisi; purtroppo devo dissentire dal coro e vorrei evidenziare come questa gestione commissariale stia condizionando negativamente il futuro di Brindisi; dico bene condizionando negativamente il futuro perché in un anno ha posto i presupposti di una futura gestione clientelare della cosa pubblica: ad esempio l’aver bandito un concorso per dirigente all’urbanistica senza pubblicizzarlo abbastanza ha limitato la partecipazione ad architetti di cultura ed impostazione diversa da quella locale ed inoltre l’altro bando per architetti in scadenza nei prossimi giorni che esclude tutti i liberi professionisti, sembra essere costruito su misura ai soliti noti quelli che hanno creato disastri urbanistici incalcolabili a carico della collettività ( autorizzazioni fuori piano regolatore ad esempio le costruzioni in via Provinciale San Vito che sarebbero dovute essere arretrate e invece autorizzate a raso della strada esistente; lo scempio della Fontana Tancredi, la recinzione dichiarata e pagata per Corten ma solo ferro arrugginito, il Piano della costa la scelta dei presidenti delle Società Partecipate pagati sia loro che i vari consulenti nominati con una previsione di guadagno del fallimentare piano parcheggi etc etc…)

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