BRINDISI – L’intervento pubblicato ieri dalla nostra testata e riportante le dichiarazioni di Claudio Niccoli, già consigliere comunale, ha scatenato un dibattito. Niccoli, nel suo scritto, aveva parlato della nomina del Commissario prefettizio Santi Giuffrè, affermando che si trattava di “nomina troppo veloce” e, per questo, ‘sospetta’. Aveva paventato, inoltre, la vicinanza politica dell’uomo di Governo a qualche partito (il riferimento, palese, era al Partito Democratico, ndr). Non solo. Niccoli aveva anche messo in mezzo la massoneria brindisina (o parte di essa, considerato che in città ci sono almeno due logge distinte) e proprio su questo argomento a Niccoli aveva risposto su altra testata il signor Stefano Edoardo Erario, Gran Maestro Venerabile della Loggia Massonica denominata R.L. Stefano De Carolis-Iride N°2.

Adesso l’ex consigliere comunale risponde nuovamente:

Egregio Direttore,

chiedo scusa se utilizzo la sua testata giornalistica per rispondere ad una nota inviata dal Gran Maestro Venerabile della Loggia Massonica denominata R.L. Stefano De Carolis-Iride N°2, il mio amico fratello Stefano Edoardo Erario.




Chiedo scusa, per essere stato frainteso, a tutti gli uomini e donne libere che aderiscono alla Massoneria, ritenendo la stessa una positività e giammai una negatività. La mia formazione culturale e politica viene da una cultura Mazziniana: non devo  spiegare a nessuno chi era Giuseppe Mazzini e cosa ha rappresentato per l’Italia e la Massoneria Europea. Mi sono formato con l’insegnamenti di Ugo La MALFA, altra grande figura politica legata alla Massoneria, ho tantissimi amici anzi fratelli Massoni in Italia.

Non mi sognerei mai di criminalizzare chi pratica la MASSONERIA, come modello di vita, come attaccamento ai valori di fratellanza Universale e come spirito di solidarietà. La mia era ed è un analisi politica di quello che è successo in città che nulla ha a che fare con la  Massoneria ed i suoi iscritti.

Credo fermamente in alcuni valori essenziali della vita, credo che alcuni soggetti, come succede in politica, nell’associazionismo, nello sport, nella cultura, utilizzino per fini propri, per nulla nobili, l’appartenenza ad una associazione ad un aggregato di uomini. In questa città è successo  e succede di tutto  e di più, una mortificazione per la politica, la società civile, i brindisini tutti.

Qualcuno, si dice, che rivesta ruoli apicali, sbandiera ai quattro venti la sua appartenenza alla Massoneria, come se fosse un passepartout per aprire qualsiasi porta ed usufruire di qualsiasi immunità; quindi niente silenzio ed obbedienza, ma l’opposto: gran parlare ed ostentare. Credo fermamente che se ci sono Massoni che rivestono ruoli apicali: arrivati da poco o vecchie presenze devono dichiararlo, non per essere additati o macchiati, ma per capire chi bleffa da chi dice la verità.

Sarebbe un atto di trasparenza enorme che farebbe solo bene alla sana appartenenza  Massonica ed alla città.

Al mio amico fratello, da tanti anni Stefano, mi sento di dire, che ogni volta che raggiungerà traguardi importanti della sua vita io ci sarò, perché è un mio amico e perché è un brindisino, come tanti che riescono ad affermarsi a livello nazionale. Fai bene a difendere un tuo ideale ma non confondere mai i veri nemici dagli amici. Io sono un amico,fratello e non amo la Bindi.

Mi permetta di rispondere,anche, senza cadere nella polemica, all’ex Consigliere del PD Signor Antonio Elefante, credo si chiami così.

Di solito ho grande rispetto del mio tempo, per sprecare 15 minuti per una pseudo notorietà, preferisco gli amici, gli hobbies, qualche buona lettura ed il sociale, oltre ad occuparmi delle mie attività.

Ho un difetto insanabile: amo la mia città, con tutte le sue contraddizioni.

Ognuno ha ciò che ha. Quando io facevo politica vera, fatta di passione e di ideali, Lei si occupava di altro o era piccolino. Non ho bisogno di essere celebre per un attimo o per 15 minuti: per ognuno di noi parla la propria vita.

Gradirei se ne ha l’autorevolezza, una risposta politica, non il pettegolezzo fine a se stesso. Se riesce a darla, la dia alla città; altrimenti, continui ad essere famoso su facebook, che è come essere ricco al gioco denominato “MONOPOLI”.

Claudio NICCOLI

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