Abbiamo sempre espresso con chiarezza le nostre idee sulla gestione del porto di Brindisi e abbiamo condiviso alcune di queste, come la difesa della polifunzionalità del nostro porto e la contrarietà al deposito di Gnl, con la Cgil.
Siamo perfettamente convinti che il deposito Gnl costituirà un grosso limite alla polifunzionalità del nostro porto e comprometterà gravemente le possibilità di sviluppo della logistica che, se opportunamente sfruttata, offrirà sicuramente moltissimi più posti di lavoro di quella “trentina” di unità “garantite” dal deposito di Gnl. Oltre il grande impatto ambientale, in un’area che occupa già troppi impianti ad alto rischio di incidente rilevante, va sottolineato che l’aspetto occupazionale è pressoché minimo, per cui anche la Cgil ha detto no al deposito di Edison a costa Morena.
I contenuti della recente nota della Cgil sono di conseguenza ampiamente condivisibili, allo stesso tempo non possono che turbare e farci indignare alcune preoccupazioni espresse in tale nota. Venire a sapere che affrontando alcune battaglie comuni, come quelle anzidette, «non sono mancati gli attacchi personali e strane dinamiche dirette proprio a colpire il segretario generale della Cgil di Brindisi», non può che ingenerare turbamenti. Ma ciò è indicativo degli interessi in campo e che, con le nostre prese di posizione, si sono toccati “nervi scoperti” ma quando le reazioni sono gravi come quelle indicate è evidente che c’è qualcosa che non va, che non può andare. Non ci meraviglia lo stupore della Cgil quando afferma che nell’affrontare «decine e decine di vertenze in questi anni ma non abbiamo mai registrato prima, nella storia del nostro sindacato, uno strano pressing diretto proprio al vertice della Camera del lavoro di Brindisi». In un momento in cui sono evidenti le crisi di molti stabilimenti industriali e va costruita la transizione energetica, la Cgil sostiene, giustamente e responsabilmente, progetti che tutelano l’ambiente e la salute pubblica e garantiscano la massima occupazione.
Ieri, una nostra delegazione ha incontrato il C.A. Vincenzo Leone neo commissario dell’Ente portuale. Un incontro fugace, cortese e formale nel quale ognuno ha espresso i propri convincimenti e durante il quale abbiamo ribadito le nostre preoccupazioni e le nostre persuasioni invitandolo a riconsiderare, per quanto di sua competenza e per il tempo a lui disponibile, le questioni da noi sollevate che sono state sempre motivate. Le nostre contrarietà e perplessità rimangono tutte intatte e sono alla base della mancata condivisione sulla passata gestione del porto.
Abbiamo detto al neo responsabile dell’Ente che abbiamo sempre cercato l’incontro e il confronto che sono alla base della democrazia ma non sempre abbiamo avuto il debito riscontro, e che siamo disponibili ad incontri specifici sui vari temi. Il C.A. Leone si è dimostrato felice dell’incontro richiesto e disponibile a ripeterli ma ha fatto chiaramente capire che anche per la brevità del suo mandato non si possono intravedere margini di ripensamento.
Alla luce di tutto ciò invitiamo le forze politiche ad essere protagoniste del territorio di riferimento a prestare la massima attenzione e a non avere un ruolo irrilevante come nel passato sulle future decisioni che influiranno sulla gestione del porto e sull’economia del territorio. Bisogna capire che si sta giocando una partita fondamentale per tutto il territorio salentino.
Italia Nostra Brindisi, Legambiente Brindisi, WWF Brindisi, Medicina Democratica, Fondazione “Tonino di Giulio”, Medici per l’Ambiente, Anpi Brindisi, Forum Ambiente Salute e Sviluppo, Salute Pubblica, No al Carbone, Puliamoilmare Brindisi, Associazione “Vogatori Remuri Brindisi
Gli interessi di pochi hanno sempre recluso Brindisi in un angolo. Città da usare se c’è qualche impianto pericoloso e/o inquinante, tanto, la politica fa il gioco di questi sciacalli, disposti, da sempre, a sacrificare la città per i loro sporchi interessi. E in tutto questo Brindisi marcisce a beneficio di altre realtà più sveglie.