BRINDISI – Prende forma il progetto per la realizzazione dello scalo per l’atterraggio degli idrovolanti nel porto di Brindisi. Dopo numerosi incontri preparatori fra Autorità Portuale di Sistema, Capitaneria di Porto, Comune, Confindustria Brindisi, Enac, Aeroporti di Puglia e Aviazione Marittima Italiana, si è tenuto nei giorni scorsi presso la sede di Confindustria Brindisi un confronto tecnico – operativo per definire la fattibilità della proposta.
Il progetto ha preso corpo nel corso della “Seconda giornata di studio sugli idroscali storici d’Italia” svoltasi nella sala convegni di Confindustria Brindisi nel novembre scorso.
Fin dal primo momento l’ipotesi del ripristino dell’idroscalo di Brindisi, proposta dal presidente dell’Aviazione Marittima Italiana, il Comandante Orazio Frigino, è stata accolta con entusiasmo da tutti i soggetti partner dell’iniziativa.
<<Valorizzare gli idroscali storici come elemento di appeal per la promozione turistica del territorio è il primo obiettivo – ha commentato il presidente di Confindustria Brindisi, Patrick Marcucci – di una serie di attività collaterali, ma non per questo meno importanti, che intendiamo promuovere>>.
In particolare il riferimento è alle opportunità legate al campo della promozione turistica e culturale, della formazione, della manutenzione dei velivoli e di tutto l’indotto connesso.
<<In passato Brindisi ha già avuto un idroscalo, appena fuori dal porto interno. Oggi stiamo mettendo in campo tutte le nostre energie per far sì che il porto possa essere dotato anche di questa tipologia di traffico – queste le parole del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi – Ho già dato mandato ai nostri tecnici, e medesima cosa farà Aeroporti di Puglia, di verificare nello studio di fattibilità già avviato per la realizzazione di un dente di attracco in ambito aeroportuale se tale infrastruttura possa essere utilizzata, anche, quale idro-superficie>>. Parole pienamente condivise dal direttore generale di Aeroporti di Puglia, l’arch. Marco Catamerò, che si è detto pronto a collaborare con tutti gli attori deputati al controllo dell’area per garantire il rispetto delle norme di security.
Anche il comandante della Capitaneria di Porto di Brindisi, Giovanni Canu, si è espresso con toni entusiastici, garantendo la piena disponibilità dell’ente, per quanto di sua competenza, al fine di creare un sistema continuo di security che consenta un unico circuito per il passeggero. A suo avviso le potenzialità del porto di Brindisi infatti equivalgono – seppur in una dimensione più piccola – a quelle del porto di Genova.
Al termine dei lavori è stato definito il prossimo step che vedrà coinvolti gli stakeholder nella fase tecnico – valutativa per dare finalmente corpo al progetto che porterà alla rinascita dello storico idroscalo brindisino, alla conferma dell’importanza del porto, al riconoscimento del grande valore acquisito negli anni dal settore aeronautico e del ruolo strategico che la città di Brindisi ha da sempre rappresentato nel Mediterraneo.