Presentazione Piano industriale Eni Versalis: le reazioni dei sindacati

Antonio Frattini, della Filctem Cgil, ha sollevato serie preoccupazioni riguardo al piano industriale di Eni Versalis, presentato a Roma. Un piano che prevede la chiusura degli impianti di cracking a Priolo e Brindisi, decisione che, secondo Frattini, non solo rappresenta un cambiamento drastico nella strategia aziendale, ma rischia anche di avere ripercussioni devastanti per l’intero settore della chimica di base in Italia.

Frattini ha descritto il piano come “nebuloso” e “fatto per grandi linee”, sottolineando la mancanza di dettagli concreti. “L’unica certezza che ci viene prospettata”, ha affermato, “è la chiusura del cracking, ma non ci sono tempistiche chiare per questa transizione”. Tale chiusura, ha avvertito, non è semplicemente una questione locale, poiché il petrolchimico di Brindisi è interconnesso con altri impianti in tutta Italia. La chiusura del cracking a Brindisi e Priolo metterebbe in discussione la sostenibilità di altri impianti, i quali gestiscono sottoprodotti e sono strettamente legati alla produzione di questi impianti.

“Eni sta cercando di riconvertire la sua attività verso un altro tipo di chimica”, ha spiegato, “ma questo potrebbe avere ripercussioni immediate su tutta la rete petrolchimica, poiché i materiali che oggi vengono prodotti in casa potrebbero essere acquistati sul mercato estero. Questa scelta non ci convince, perché la chimica di base è un asset strategico per il paese”. Ha paragonato la situazione attuale alla decisione di chiudere centrali energetiche, suggerendo che Eni potrebbe preferire acquistare prodotti finiti dall’estero, piuttosto che investire nella produzione interna.

Frattini ha inoltre manifestato la sua insoddisfazione per la proposta di Eni di intraprendere attività legate alla produzione di batterie per la rete elettrica europea, evidenziando che attualmente non esistono le competenze necessarie all’interno dell’azienda per sviluppare questa strategia. “Stanno ancora studiando questa opportunità”, ha detto, “il che ci preoccupa, perché c’è il rischio concreto di ripetere l’esperienza avuta con Enel, quando ci hanno presentato progetti che non si sono concretizzati”.

In risposta a queste preoccupazioni, Frattini ha annunciato la decisione dei sindacati di avviare uno stato di agitazione a livello nazionale. Questo prevede il blocco delle ore di straordinario e la programmazione di scioperi, con l’intento di mobilitare i lavoratori e discutere le azioni da intraprendere. “Nei prossimi giorni”, ha detto, “coinvolgeremo il gruppo dirigente, i delegati e i quadri delle varie società dello stabilimento di Brindisi per pianificare iniziative concrete, mantenendo sempre un’ottica di strategia nazionale”.

Le dichiarazioni di Carlo Perrucci (Uiltec) dopo la presentazione del piano industriale di Eni Versalis a Roma:
Tra le intenzioni aziendali c’è la fermata dei cracking di Brindisi e Priolo, con una riconversione programmata. Scelta dovuta alla situazione critica sia economica che di mercato dovuta agli alti costi energetici e alla sovracapacita’ che rendono non competitiva l’azienda.
A Brindisi è prevista la realizzazione di un impianto per accumulatori stazionari e uno per il riciclo meccanico.
Al momento non ci sono tempistiche definite; l’unico aspetto ribadito è che i nuovi investimenti, qualora si arrivi a un percorso condiviso, dovranno procedere di pari passo con la dismissione. L’azienda dichiara che non ci saranno problemi di natura occupazionale, né si farà ricorso ad ammortizzatori sociali durante la fase di transizione.
A breve ci saranno incontri a livello aziendale per entrare nel merito delle questioni relative allo stabilimento.
È previsto il ricorso ad un Tavolo Ministeriale per coinvolgere il Governo.
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