Pri: “Nessuna novità per oneri che saranno costretti a pagare gli abitanti delle Contrade”

BRINDISI – Nell’ultimo Consiglio Comunale avevo presentato un Ordine del giorno con cui si impegnava la Giunta Comunale a dare diposizioni agli uffici competenti affinché dagli oneri di urbanizzazione dovuti dagli abitanti delle contrade oggetto a suo tempo di varianti di recupero fossero scomputati gli importi delle opere già realizzate con costi non gravanti sul bilancio comunale.

Mi sono beccato mille improperi dal Sindaco che ha definito “aberrante” la mia difesa degli “abusivi” e frutto di promesse fatte in campagna elettorale.

Non amo la polemica fine a se stessa e non ho replicato sul punto.

Ho ritirato l’ordine del giorno solo a fronte dell’impegno ad affrontare l’argomento nella apposita Commissione Consiliare all’Urbanistica.

E un fatto non contestabile che nelle Contrade oggetto di varianti di recupero nel tempo sono stati realizzati interventi parziali per opere di urbanizzazione primaria.

Così è stato, da ultimo con gli interventi realizzati dall’Acquedotto Pugliese alle Contrade Muscia, Palmarini e Torre Rossa.

In passato altre opere di urbanizzazione primaria erano stati realizzate con fondi comunitari alla Contrada Montenegro.

Il ragionamento che mi aveva mosso a presentare l’ordine del giorno in fondo era semplice: è giusto che chi ha realizzato manufatti abusivi si faccia carico del costo necessario a portare in quelle contrade servizi essenziali come l’acqua, la fogna, la pubblica illuminazione, che poi il Comune dovrà realizzare.

Ma se alcuni di quegli interventi sono stati già realizzati senza che il Comune abbia speso un euro perché farli pagare comunque ai cittadini?

Lo stesso dicasi per quelle opere non più necessarie.

Nelle varianti di recupero, ad esempio, era previsto che le strade dovessero avere una certa ampiezza. E che per raggiungerla fosse in alcuni casi necessario abbattere dei muri.

Il Commissario Prefettizio, con una delibera adottata con i poteri del Consiglio, ha invece equiparato la viabilità esistente alle strade comunali.

E’ evidente, allora, che il costo per rendere quelle strade carrabili sarà inferiore a quanto inizialmente preventivato.

E allora: perché non adeguare gli oneri di urbanizzazione da versare ai costi che effettivamente dovrà sostenere il Comune?

Orbene: nel prossimo Consiglio Comunale è stata inserita all’ordine del giorno una delibera relativa alle Contrade oggetto di varianti di recupero in cui di tutto questo non si fa menzione.

L’unica miglioria sembrerebbe quella di aver deciso di calcolare gli oneri di urbanizzazione in base ai metri quadri realizzati e non sulla scorta dei metri cubi, come era previsto in passato.

La stessa pretesa che i sedimi stradali debbano essere ceduti gratuitamente alla Amministrazione Comunale prima di dar esecuzione alle opere appare di difficile realizzazione.

In alcun casi, come per la Contrada Torre Rossa, le aree su cui insistono le strade sono rimaste nella disponibilità dei vecchi proprietari dei terreni, che non avranno alcun interesse a cedere, a propria cura e spese, quelle aree al Comune.

In altri casi vi sono dei “frontisti” (ossia proprietari di aree che si affacciano sulla strada) che non hanno realizzato alcun manufatto: perché mai dovrebbero privarsi di un bene senza avere in cambio alcun beneficio?

Non sarebbe stato sufficiente un impegno dei proprietari a non avanzare mai alcuna pretesa o richiesta risarcitoria nei confronti degli Enti che realizzeranno le opere di urbanizzazione primaria e secondaria?

Del resto non risulta che l’Amministrazione Comunale abbia acquisito al proprio demanio i sedimi su cui l’Acquedotto Pugliese ha realizzato i tronchi di acqua e fogna nelle Contrade Muscia, Palmarini e Torre Rossa.

Insomma: il rischio è di infilarsi in un vicolo cieco da cui poi sarà difficile uscire.

Non resta che augurarsi che alla fine la logica prevalga sulla ragion di Stato.

Qui non ci sono promesse elettorali da mantenere o consensi da acquisire quanto piuttosto l’urgenza di chiudere una vicenda che si trascina da decenni se solo si considera che le varianti di recupero furono approvate in Consiglio Comunale nel lontano 2000, quasi venti anni fa!

Il Capogruppo PRI

 (Gabriele ANTONINO)

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2 COMMENTI

  1. E’ la solita barzelletta italiana anzi Brindisina, ha ragione il consigliere Antonino sulle sue rivendicazioni, sono passati venti anni e ad oggi, l’attuale Sindaco Rossi ed anche gli altri consiglieri di maggioranza e opposizione, si sono presto dimenticati di aver fatto visita presso le nostre contrade per promettere di risolvere al più presto questa situazione aberrante.
    Caro Sindaco invece di offendere chi si sta impegnando perchè non obbliga l’Acquedotto Pugliese a completare i lavori di messa in opera delle opere quali acqua e fogna, in quei tratti lasciati incompleti(tratti di circa 10-20 metri metri appena, visto che la stessa AQP, sta stanziando milioni di euro per potenziamento e completamento di dette opere in puglia?
    Infine, volevo solo ricordare al Sindaco, che qui molti di noi hanno pagato anche la tasi, per opere inesistenti; altro che strade private. infine caro Sindaco, perchè invece di litigarvi non lavorate tutti insieme per risolvere questo grave problema che si trascina ormai da vent’anni?
    P.S. mi farebbe molto piacere che venisse insieme a tutta la giunta e consiglieri comunali in via degli Elettricisti per rendervi conto della realtà, anche se molti la conoscono.

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