Arriva dalla Procura di Taranto il primo rinvio a giudizio per l’ipotesi di truffa consumata ai danni di un risparmiatore Banca Apulia.
L’imputata è una ex dipendente della Filiale di Sava, la quale , si legge nel capo di imputazione, “con artifici e raggiri” avrebbe indotto “in errore una cliente circa la natura e la rischiosità dell’operazione finanziaria e le proponeva di investire i suoi risparmi pari ad €
4.087,00, sottoscrivendo un titolo azionario, prodotto finanziario ad alto rischio e inadeguato al profilo di investitrice della cliente (casalinga, titolare di pensione di reversibilità con scolarizzazione minima), prospettando che si trattasse di un investimento senza rischi e a capitale garantito, così procurando consapevolmente all’istituto di credito un vantaggio ingiusto, con danno alla persona offesa che vedeva vanificato il capitale e alla quale veniva negato il chiesto rimborso”.
Il Processo avrà inizio il primo febbraio prossimo davanti al Giudice Monocratico del Tribunale di Taranto – Dott. De Tomasi. La parte lesa, così come molti altri risparmiatori, è assistita sin dal momento della proposizione della querela dall’avvocato penalista Domenico Attanasi e dalla civilista Marina Della Corte della Unione Nazionale Consumatori, entrambi con studio a Francavilla Fontana.
La vicenda della vendita dei titoli Veneto Banca, da parte di Banca Apulia, è giunta alla ribalta della cronaca nazionale oramai da molti mesi. Anche a Brindisi sono moltissimi i risparmiatori che hanno sporto querela per l’ipotesi di truffa e si è in attesa degli esiti degli accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza di Brindisi. L’iniziativa della Procura di Taranto, la quale ha ritenuto la sussistenza della truffa, potrebbe costituire un precedente importante su tutto il territorio nazionale.

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