“Ing. Informatici, elettrici ed elettronici anche neolaureati, max 30 anni” e “periti elettrici, elettronici e chimici con voto da 80 in su”, “Contattatemi in privato”. Questo il post pubblicato questa mattina sul suo profilo Facebook dall’ex consigliere Dario Mancino, oggi candidato al Consiglio comunale nelle liste a sostegno di Antonello Denuzzo. Inutile sprecare una sola parola sulla gravità inaudita di queste inequivocabili promesse di posti di lavoro a meno di una settimana dal voto. Anche perché, a sottolinearne la gravità, ci ha pensato lo stesso Mancino rimuovendo il post pochi minuti dopo averlo pubblicato. Ma non prima che la figlia di un sindacalista, altro candidato di quelle liste, anziché prendere le distanze o redarguirlo, ha pensato bene di chiedere “Ci sono limiti di età? Mi riferisco ai periti”.
Questa è la cifra esatta di chi urla dal palco e dai manifesti “noi siamo il cambiamento”. Questo è il “nuovo”, questi sono quelli di “qualità”, i laureati, quelli puliti. E no, non stiamo assolutamente facendo di un filo d’erba un fascio. Purtroppo questo è solo l’ultimo episodio di una serie di vere e proprie infamie, che giungono da quella parte politica. Infamie dette nelle case, al chiuso, a nostri concittadini che poi non mancano mai di riferirne a noi il contenuto. Come chi va dicendo in giro che Maurizio Bruno ha comprato casa qua e casa là, o che lui ha terreni qui e terreni là. E poi peggio, sempre peggio. Vicende disgustose per le quali il candidato sindaco sta già per conto suo prendendo le dovute misure. Ma questa volta ci troviamo di fronte a qualcosa che non può più essere sottaciuto. Perché stavolta non si gioca sulla pelle di un candidato sindaco, ma su quella viva dei cittadini indifesi, quelli senza lavoro e per questo più fragili. Vergognoso.
E no, non ci si venga ora a dire che “Dario Mancino è giovane, ha commesso un’ingenuità da ragazzo”. Dario Mancino è politicamente più anziano di tanti di noi. Ha più esperienza nelle istituzioni e nelle segreterie di partito di tanti di noi. E sì, che di partiti ne ha frequentati proprio tanti in pochissimi anni.
Dario Mancino non commette errori di ingenuità, ma al massimo sfrutta l’ingenuità altrui. Come ha fatto con la maggioranza Bruno togliendole il sostegno subito dopo il suo ingresso. Come ha fatto con Luigi Galiano, il cui ingresso in giunta, aveva permesso allo stesso Mancino di accedere per la prima volta al Consiglio comunale. Mancino aveva giocato sulla buona fede della coalizione, del suo partito e di Galiano, assicurandogli che lo avrebbe sempre sostenuto, salvo dichiararsi “indipendente” pochi mesi dopo perché pretendeva che il presidente dell’ASI fosse un brindisino e non un francavillese, così come voluto dalla maggioranza.Quindi non ci si venga a parlare di “errore di ingenuità”, perché aver i
Ora noi auspichiamo che Antonello Denuzzo, almeno lui, in veste di rappresentante di tutta la coalizione, prenda le distanze da questa vicenda dei posti di lavoro in maniera chiara e netta. Senza se, senza ma, senza però, senza giustificazioni o addebiti a qualcun altro. La vicenda è purtroppo chiara e cristallina. Sarebbe bello se lo fosse anche la posizione di Città Futura.