In riferimento agli articoli di stampa aventi per oggetto la protesta inscenata dai lavoratori del cantiere CBS- Damarin, SI PRECISA QUANTO SEGUE.
L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, sulla vertenza in oggetto, aveva provveduto sin dall’aprile scorso a chiedere un parere all’Avvocatura Distrettuale dello Stato competente.
Quest’ultima ha reso nei giorni scorsi il proprio parere ritenendo inibito all’Autorità di procedere in autotutela alla revoca dei provvedimenti di decadenza, che peraltro hanno superato con successo il vaglio del Giudice Amministrativo di primo grado con pronunce che non risultano colpite da ordinanze cautelari del Consiglio di Stato.
Pertanto, a norma di legge, deve procedersi al recupero di aree strategiche nel porto di Brindisi, al fine di avviare una procedura di evidenza pubblica che consenta la valorizzazione del demanio marittimo, l’esercizio di attività economiche coerenti con l’infrastruttura portuale e, nel contempo, garantisca cospicue ricadute occupazionali sul territorio.
Tale soluzione, nel rispetto della legge, potrebbe certamente assicurare il riassorbimento della manodopera interessata, per la cui tutela l’Autorità di Sistema Portuale ribadisce il proprio impegno prioritario.
L’Autorità di Sistema Portuale è, tuttavia, disponibile sin da subito a valutare nuove domande di concessione, adeguatamente supportate da piani industriali, progetti di sviluppo e idonee garanzie, nelle quali venga manifestato l’interesse ad entrare immediatamente nella disponibilità dei beni nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano, previa verifica dei presupposti e dei necessari requisiti di legge, nell’interesse prioritario della tutela dei livelli occupazionali e della ripresa delle attività produttive.