Un brevetto italiano che si adatta a ogni tipo di serramento In un territorio a rischio sismico come l’Italia proteggere le vie di fuga è fondamentale. un brevetto tutto italiano, una soluzione tecnologica che sembra studiata su misura per le esigenze (di sicurezza) di un territorio ad alto rischio sismico ed idrogeologico, come quello nostrano.La start up si chiama LF System Italia e il brevetto Quake Saver. In estrema sintesi, si tratta di un sistema che non permette ai cedimenti strutturali di incastrare qualsiasi tipo di porta, permettendo ai residenti di uscire dall’edificio. Semplice, ma estremamente efficace; e sicuramente sul pezzo, per usare un termine giornalistico. Il problema riguarda infatti il nostro vivere quotidiano. Che si tratti di lavoro, di studio, di svago, ogni giorno attraversiamo decine, forse centinaia di porte; entriamo ed usciamo dalle stanze della nostra casa, da un ufficio, un luogo pubblico… è talmente naturale il gesto che non ce ne rendiamo neppure conto (a meno che, ad esempio, si guasti una serratura).
E soprattutto non consideriamo che le vie di accesso sono anche vie di uscita. Cosa accadrebbe, ad esempio, se queste si bloccassero in caso di un “evento eccezionale”, intrappolandoci all’interno della struttura. La cronaca ci può subito far pensare ad accadimenti estremi quali un incendio (anche doloso), un’esplosione, un attentato; o alle conseguenze di un difetto di costruzione dell’edificio. Eventi – fortunatamente – con una incidenza tutto sommato ridotta se pure non annullabile. Ma c’è di più, ed anche più rischioso… Il territorio italiano è caratterizzato da zone ad alto rischio sismico e/o idrogeologico. Per questo – è triste riconoscerlo! – gli “eventi eccezionali” rischiano di diventare “ordinari” o comunque ricorrenti ed estesi. Solo qualche dato, al riguardo, per dare un ordine di grandezza del problema. In un dossier pubblicato lo scorso anno, l’ultimo Rapporto di sintesi sul dissesto idrogeologico in Italia, realizzato da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) rileva che un milione di persone residenti in Italia è “esposto a frane”; mentre quasi otto milioni di italiani vivono in un territorio “esposto ad alluvioni” (considerando scenari di pericolosità alta e media). Lo stesso studio aggiunge che “Ogni anno oltre un migliaio di frane colpiscono l’Italia e solo negli ultimi 6 anni gravi eventi di frana hanno causato vittime e ingenti danni a centri abitati e a infrastrutture di comunicazione”. L’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia si è spinto ben oltre, avendo censito qualcosa come 499.511 frane che interessano un’area complessiva di 21.182 chilometri quadrati, pari al 7 per cento del territorio nazionale. Altrettanto delicato e preoccupante è il capitolo dedicato alle alluvioni. “La superficie delle aree a pericolosità idraulica elevata “P3” in Italia – scendono nel dettaglio i ricercatori dell’ISPRA – è pari a 12.186 chilometri quadrati e interessa quindi il 4 per cento del territorio nazionale”. Addirittura, per quanto riguarda il rischio sismico, ANCE e CRESME concordano sul fatto che il 44 per cento del territorio nazionale (ovvero oltre 21 milioni di italiani) è vulnerabile. Gli eventi sopra descritti possono generare ripercussioni sugli edifici; danni anche parziali possono modificare l’assetto delle murature, dei piani, e quindi delle vie d’accesso e di uscita, che proprio per questi motivi possono rimanere bloccate confinando i residenti all’interno della struttura. Ebbene, il dispositivo Quake Saver ha come scopo precipuo quello di impedire che tutti i possibili fattori accidentali possano continuare a causare il blocco degli infissi e che conseguentemente si crei l’impossibilità per gli individui presenti all’interno delle strutture di trovare via di scampo in caso di calamità. A spiegarci il funzionamento c’è Luca Fallaolita, presidente della società e inventore del dispositivo: “Il funzionamento del dispositivo è tanto semplice quanto efficace. In caso di cedimenti strutturali, la porta riceve dalla muratura che la sovrasta un carico sul telaio che, schiacciandola, va a gravare sulla porta incastrandola. Il carico può gravare anche direttamente sulla porta in caso di sollevamento del piano pavimento. Il dispositivo brevettato dissipa l’energia ricevuta verso il senso di apertura, consentendo l’evacuazione anche in situazioni estreme”. “Infatti, come si evince dai test effettuati presso il Laboratorio della Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università di L’Aquila, una porta tradizionale, ad uso civile, in caso di cedimento della sola muratura che la sovrasta, del peso di circa 380 chilogrammi, subisce una distorsione del telaio; tale distorsione ne compromette il corretto funzionamento e nella peggiore delle ipotesi può impedirne irreversibilmente l’apertura. In particolare, durante le prove di laboratorio sono stati sufficienti 314 chilogrammi e 6,24 millimetri di abbassamento del telaio per impedire ad un uomo robusto di aprire la porta”.
La stessa procedura è stata applicata per verificare il comportamento di una porta alla quale è stato applicato il sistema Quake Saver. In particolare, si è proceduto in due modalità: una con l’apertura automatica (quindi senza dover agire sulla maniglia) e una con la porta chiusa a chiave. “Nel primo caso la porta si è aperta da sola con una sollecitazione di 244,7 chilogrammi e 11 millimetri di abbassamento del telaio; nel secondo caso, pur applicando quasi 408 chilogrammi (quindi circa 100 in più rispetto al blocco della porta tradizionale) e 14 millimetri di abbassamento, la porta si è aperta normalmente agendo sulla maniglia. Salendo fino ad un carico di quasi 1.025 chilogrammi e ben 26,87 millimetri di abbassamento, è stato verificato che la porta continua ad aprirsi con discreta facilità”. Il dispositivo in questione può essere applicato ad ogni tipologia di porta presente in commercio. Se applicato su porte di emergenza, va ad incrementare il livello di sicurezza e la funzionalità delle stesse. Infatti la normativa riguardante le porte con accesso alle vie di fuga detta i requisiti minimi che esse devono avere, in particolare il fatto che esse, in caso di eventi eccezionali, devono poter essere aperte senza mezzi ausiliari e con facilità verso il senso di evacuazione. Il funzionamento del sistema di emergenza anti-incastro porta Quake Saver è garantito da due dissipatori di energia installati all’interno della porta, situati uno in basso, tra l’estremità inferiore dell’infisso e la prima cerniera, e uno in alto, tra l’estremità superiore e l’ultima cerniera. Questi dissipatori si attivano indipendentemente l’uno dall’altro, solo se soggetti a sollecitazioni causate dal cambiamento dell’assetto delle murature. La loro caratteristica inclinazione consente non solo di ridurre l’altezza della porta ma anche di spingerla nel senso di apertura, in questo modo il peso non grava più sulla porta ma solo sul dispositivo. Dai test effettuati in laboratorio è stato riscontrato che quest’ultimo non va minimamente ad inficiare la sicurezza in termini di anti-effrazione delle porte, poiché il sistema non consente l’apertura automatica della porta se essa è chiusa a chiave.