BRINDISI – Una realtà destinata a scomparire e le emozioni saranno solo un dolce e lontano ricordo, con le quali cullarsi prima di andare a dormire. La passione lascia spazio al regolamento ed al… Dio Denaro. Brindisi potrebbe dire definitivamente addio ad una delle più belle e gloriose realtà sportive locali: il basket.
La Stella Del Sud si accinge, dunque, presto a convertirsi in stella cadente, che tutti noi guarderemo inermi eclissarsi.
La decisione da parte dei piani alti del mondo cestistico nazionale, secondo cui dalla prossima stagione ogni società dovrà disputare tutte le partite casalinghe in un palazzetto da minimo 5.000 posti, altrimenti ‘nada’, è una notizia che scombussola la New Basket Brindisi, la città e, non in ultimo, i tifosi.
A livello sociale, si tratta di un colpo ben assestato dritto al cuore di Brindisi. Perdere di fatto il basket significherebbe arrecare un danno economico e di immagine non indifferente al capoluogo, ma anche farlo scomparire dal panorama sportivo italiano.
In merito a quest’ultimo aspetto, che fine faranno tutti gli sforzi dell’attuale dirigenza per cercare di stazionare sempre ad alti livelli? Il patron Nando Marino ed i soci rimarranno, ahinoi ed ahiloro, con un pugno di mosche. Sarebbe straziante anche per il compianto ex numero uno del sodalizio biancazzurro, Antonio Corlianò, primo tifoso della Stella Del Sud.
Eppure, l’8 ottobre 2014 erano stati trovati i famosi 4 milioni di euro per l’ampliamento del PalaPentassuglia, con circa 6.000 posti a sedere; progetto approvato anche dal CONI. Ad oggi, invece, l’assessore ai lavori pubblici, Salvatore Brigante, sostiene che la città non può investire in un impianto ex novo e che quella cifra è stata destinata per strade, marciapiedi ed altro. Bene. Non ci pare, però, che sia stato rifatto l’intero manto stradale delle vie cittadine… Il sindaco Angela Carluccio, invece, perde tempo, asserendo che le piacerebbe salvare il basket, ma in che termini non è dato saperlo.
L’idea di un palaeventi polifunzionale, capace di ospitare qualsivoglia manifestazione sportiva e non, gioverebbe anche alle casse comunali. Al momento, forse, non è possibile costruire una struttura così importante in città, ma certamente un ampliamento del palasport di contrada Masseriola sarebbe fattibile.
Ed è proprio questo il pensiero dei tifosi dell’Enel Basket Brindisi.
“Abbiamo intenzione di mettere in atto una serie di proteste, ovviamente civili – ha detto Dino Carella, tifoso di New Generation Brindisi – per sensibilizzare l’Amministrazione a dare una accelerata per creare un palaeventi, ma non solo legato al basket; si potrebbero svolgere convegni, manifestazioni, mostre fiere e concerti. Sarebbe un ritorno economico anche per la città stessa. Difficilmente i privati interverrebbero, con la crisi che c’è. Però, il Comune potrebbe tentare una azione politica seria: chiedere alle grandi aziende del territorio una sponsorizzazione, farle legare alla costruzione di un palaeventi, dandogli anche il proprio nome, per coprire le spese. Noi cercheremo – incalza – di manifestare il nostro disappunto per tutto ciò che non è stato fatto nel corso di questi anni. Per questo, chiamiamo tutti i tifosi ed appassionati a venire con noi al prossimo Consiglio comunale del 21 aprile prossimo, per far sentire, sempre pacificamente, la nostra voce e le nostre rimostranze. Infine, sicuramente fare qualcosa anche durante la partita casalinga di sabato contro Milano”.
Dello stesso parare, è Piermassimo Proto: “Da tifoso – ha spiegato – non spenderei 4 milioni di euro per 15 partite all’anno. Però, da cittadino, vorrei che la mia città fosse dotata di un palaeventi, capace di contenere ogni tipo di manifestazione. Così come noi ci spostiamo per vedere i vari concerti negli altri palazzetti, anche dalle altre regioni potrebbero venire a Brindisi, se ci fosse una struttura degna. Rifiaterebbe anche la città. Se Brindisi deve trovare un’altra idea di sviluppo, che non sia quella industriale, per far arrivare gente, deve avere un palaeventi. L’economia ed il turismo non possono essere legati alle navi da crociera, secondo me”.
Enrico Lamarra, invece, di Brindisi Basket Club ha dichiarato che stanno decidendo sul da farsi.
Insomma, i tifosi non vogliono far morire il basket in città, ma neppure la città stessa. Che qualcuno prenda coscienza…
Tommaso Lamarina Redazione |