BRINDISI – L’Happy Casa interrompe a quota cinque la sua eccezionale striscia di vittorie consecutive e cede il passo a una Cantù che ottiene la sua quinta vittoria di fila. Va sottolineato infatti che seppure Brindisi non abbia disputato una gara impeccabile, di fronte aveva una Cantù che, al netto di passaggi di proprietà e cambi di giocatori (e nel cambio Mitchell-Carr ci ha sicuramente guadagnato), veniva da quattro vittorie di fila contro avversarie del livello di Avellino, Trento, Cremona e Reggio Emilia.
Le cronache provenienti da Cantù, pertanto, hanno probabilmente tratto in inganno l’ambiente (e forse un pizzico anche la squadra) sulla reale forza dei padroni di casa, che adesso sono a 4 punti da Brindisi e si candidano a pieno titolo ad occupare uno degli otto posti disponibili per i playoff.
Passando alla gara, bisogna ammettere che tecnicamente e tatticamente Brindisi è stata soggiogata per larghi tratti del match, e solo le basse percentuali al tiro da fuori dei canturini e le palle perse hanno consentito a Brindisi di restare pienamente in gara fino agli ultimi minuti. Nel finale di gara, poi, gli uomini di Vitucci hanno finalmente difeso ai livelli d’intensità consueti, alzando la pressione sul perimentro e impostando la difesa sugli anticipi delle linee di passaggio, come quelli da manuale di Brown su Jefferson. In quel momento, soprattutto per merito di un infinito Brown e della crescita di un Chappell incappato in una serata davvero storta, Brindisi ha ritrovato se stessa, fino al canestro del pareggio di Banks a 12 secondi dal termine. Prima di allora, però, L’Happy Casa si è dovuta aggrappare offensivamente alle giocate di Moraschini e Gaffney e ha subito oltremodo a rimbalzo (49 a 29 il computo finale), ma anche i tagli in area dei giocatori canturini, le penetrazioni e i pick and roll.
Insomma, una gara tutta in salita per l’Happy Casa, che solo grazie alla forza mentale acquisita in questi ultimi due mesi è riuscita a rientrare in partita e ad andare a un millimetro da una possibile vittoria, se solo Gaffney fosse riuscito sullo scadere a schiacciare al volo un’alzata direttamente da rimessa laterale di Moraschini, che avrebbe consentito agli ospiti di andare al supplementare pareggiando il pazzesco canestro di Carr a 6 decimi dal termine. Prima di questi episodi, però, Brindisi ha avuto la possibilità di scappare via, ma tre tiri aperti consecutivi sbagliati da Kuba, un errore da sotto di uno sfortunato Gaffney e la mancanza del solito killer instinct hanno costretto i biancazzurri a una sconfitta meritata, non fosse altro per la maggiore energia e determinazione messa in campo da Cantù, testimoniata dal 102 a 76 di valutazione finale, che unito a un modesto 25% al tiro da tre dei canturini, legittima ancora maggiormente la vittoria ottenuta dagli uomini di Brienza.
Abbiamo giocato malissimo noi. Per questo abbiamo perso. Cantù non ha fatto niente di eccezionale, se non la prestazione monstre a rimbalzo.
Analisi della partita condivisibile.
Aggiungo solo che gli arbitri hanno messo del loro. Purtroppo quest’ultimi, specialmente in questo sport, hanno troppo potere decisionale e in partite come questa (punto a punto) basta un nonniente perché uno dei tre, in maniera autonoma, decida chi far vincere. A pensar male si fa’ peccato, però certe volte ci si azzecca!!!!