BRINDISI – È il 24 ottobre del 2017, sono passate da poco le ore 20,00, quando viene richiesto l’intervento della Polizia presso una nota gioielleria del centro di Brindisi per segnalata rapina.
Immediate le indagini che consentiranno di ricostruire la vicenda: due individui, all’apparenza un uomo e una donna, entrati in quell’esercizio commerciale di preziosi, chiedevano di visionare alcuni bracciali; nel frangente in cui gli addetti alle vendite erano intenti a prelevare i preziosi dalle vetrine per porli in visione a quei potenziali acquirenti, scattava l’aggressione. Un oggetto metallico veniva puntato al volto di una delle vittime. La reazione di questi scoraggiava gli aggressori che abbandonavano l’esercizio commerciale dandosi alla fuga, riuscendo però a sottrarre due bracciali tipo “tennis”.
Nei giorni successivi, gli operatori della Sezione Antirapina e dell’Unità Anticorruzione della Squadra Mobile brindisina riuscivano a raccogliere un nutrito quadro indiziario che individuava, quali responsabili di quell’azione delittuosa del 24 ottobre, il 39enne brindisino Francesco Palma ed il 43enne di origini siciliane Antonino Tedeschi.
A carico di questi ultimi, condividendo gli esiti delle risultanze d’indagine della Squadra Mobile, il competente P.M. della Procura della Repubblica di Brindisi, richiedeva ed otteneva (il 20.11.2017), dal Giudice per le Indagini Preliminari, la misura cautelare degli arresti domiciliari per Palma e Tedeschi.
Il primo, alle ricerche degli investigatori, risultava irreperibile mentre il secondo, il 23.11.2017, veniva individuato in quel di Catania e, in seguito a segnalazione della sua presenza in quella città da parte degli operatori della Squadra Mobile brindisina, verrà rintracciato e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari dalla Squadra Mobile catanese.
Proseguivano quindi le indagini per il rintraccio di Palma Francesco.
Questi, unitamente ad altro soggetto, nella mattinata del 21.11.2017, penetrava all’interno di altra gioielleria brindisina. Qui, per motivi ignoti, i due desistevano da qualsivoglia intento delittuoso e, dopo aver visionato l’interno del locale come normali clienti, andavano via. Quell’azione, seppur non costituente reato, veniva segnalata e gli investigatori della Mobile brindisina riuscivano, attraverso le immagini visionate, a stabilire che uno dei due soggetti entrati in quell’esercizio commerciale era proprio il “ricercato” PALMA Francesco, già destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari per la rapina commessa il 24 ottobre precedente con la complicità di Tedeschi.
Nella stessa mattinata del 21.11.2017, alle 11,30 circa, Palma ed il medesimo individuo del “sopralluogo” al precedente esercizio di vendita di preziosi e in quel frangente ancora ignoto, penetravano in altra gioielleria cittadina e qui aggredivano le due dipendenti, riuscendo a legare il polsi di una di loro con delle fascette autobloccanti del tipo da elettricista. I due malviventi riusciranno a portare via un gran numero di preziosi per un valore complessivo stimato in circa 50.000 Euro.
I due, dopo l’azione delittuosa, facevano perdere le proprie tracce.
A questo punto, l’attività investigativa degli operatori della Squadra Mobile si faceva ancor più serrata e strutturata.
Il seguente 22.11.2017, in Toscana, personale della Polstrada aveva modo di intercettare un veicolo e sottoporlo a controllo. A bordo di quel veicolo, venivano identificati due soggetti uno dei quali era l’albanese 27enne Ani Sako. Sull’auto venivano trovate fascette da elettricista, due targhe di veicolo smontate e una riproduzione di pistola modificata. Attese quelle evidenze, il SAKO ed il complice venivano sottoposti a fermo di indiziato di delitto dal personale della Polizia Stradale. Da una successiva ricostruzione, nei frangenti del controllo in territorio toscano da parte della Polizia Stradale, Palma, a bordo di altro veicolo (che probabilmente seguiva il primo sottoposto a controllo), riusciva ad allontanarsi e a fare poi rientro in quel di Brindisi.
Qui, nella serata del 24.11.2017, dopo un rocambolesco breve inseguimento, gli operatori della Squadra Mobile brindisina riuscivano a catturare Palma Francesco, applicargli la misura cautelare degli arresti domiciliari per la rapina del 24 ottobre commessa con la complicità del Tedeschi e, contestualmente, a sottoporlo a fermo di indiziato di delitto per la rapina, avvenuta il 21.11.2017 in danno di altra gioielleria cittadina.
Le investigazioni procedevano quindi con l’individuazione, quale complice di Palma per quest’ultima rapina, del citato Ani Sako. Tali risultanze ultime d’indagine, rimesse alle valutazioni del P.M. della locale Procura della Repubblica, titolare del relativo fascicolo processuale, consentivano a quest’ultimo di richiedere ed ottenere dal competente Giudice per le Indagini Preliminari, la misura cautelare del massimo rigore a carico del SAKO Ani quale complice del PALMA nell’azione delittuosa che aveva fruttato un bottino del valore di circa 50.000 Euro. L’1 dicembre scorso, ad epilogo della complessa vicenda qui descritta, raggiunto presso l’Istituto Penitenziario presso il quale era ristretto per altra causa, e cioè in seguito al fermo di indiziato di delitto operato dai colleghi della Polstrada toscana, al SAKO Ani, gli investigatori della Mobile brindisina, gli notificavano la relativa ordinanza di custodia cautelare carcere per l’episodio delittuoso del 21.11.2017.