Con precipuo riferimento alle recenti consultazioni elettorali, regionali e locali, ritengo doveroso, per una classe dirigente forte ed autorevole, aprire non solo ampi spazi di riflessione, ma soprattutto grandi margini di azione politica all’interno di un elettorato apparentemente stanco ma voglioso di cambiamento e di una nuova proposta politico-amministrativa.
E bisogna cominciare da un dato chiaro ed incontrovertibile: nonostante i nostri detrattori, anche a livello nazionale, nonostante le dichiarazioni che parlano di una LEGA in Puglia ridimensionata, vorrei ricordare, come fatto dal nostro Segretario Matteo SALVINI, che oggi abbiamo in Puglia 4 Consiglieri regionali, passando come dato nazionale da 46 a 74 complessivi. Quindi già una prima, grande e storica vittoria!
In Provincia di Brindisi (10,18%), come nella città capoluogo (9,25%), non avendo il valore aggiunto del candidato Presidente e della lista a lui collegata, la LEGA subisce si, fisiologicamente e inaspettatamente, un calo dei consensi conservando, purtuttavia, percentuali tra le migliori in Puglia e risultando determinante alla vittoria, seppur inutile, nella città capoluogo ed in Provincia,della coalizione di centro destra. Dato di particolare e non secondaria evidenza se si considera, nei numeri, in netta controtendenza rispetto a tutte le altre provincia pugliesi che hanno visto trionfare Emiliano a cui, da corretti sportivi, auguriamo un buon lavoro diverso da quello deleterio degli ultimi 5 anni.
Da dirigente di partito, purtuttavia, credo opportuno osservare come l’elettorato della Lega si sia, in alcune realtà, posto in una situazione di attesa: laddove le buone gestioni politiche, partitiche ed amministrative hanno saputo radicarsi, il consenso è rimasto pressocchè intatto o migliorato, mentre in altri casi i nostri sostenitori hanno preferito non partecipare alle urne o, in minor parte, votare contro una vecchia e mal gradita offerta politica.
Ecco perchè non dobbiamo raccontare falsità o verità strumentali ai cittadini; le urne sono state chiarissime: ciò che rappresenta il passato, ciò che non incardina la novità a Brindisi, come in Puglia o in Italia, non può considerarsi l’alternativa alla sinistra o ai grillini.
Ragione per la quale ritengo urgente e prioritario ripartire da un profondo ed umile “mea culpa”, da un rinnovato senso di appartenenza, da una più ampia, integrata, affidabile e virtuosa classe politica nonchè dalle dinamiche che la alimentano: lavorare sul territorio, con i nostri rappresentanti, tesserati, eletti, perchè c’è un popolo di centrodestra deluso, mortificato e magari arrabbiato, ma che comunque c’è; così come c’è una intera, giovane e rampante generazione politica capace e preparata.
Dobbiamo, ora ancor di più, dare punti di riferimento chiari, certi e imprescindibili, e ricominciare a parlare a tutti; non è più pensabile chiudersi nelle stanze scegliendo strategie poco lungimiranti e poco condivise.
Bisogna iniziare a lavorare possibilmente in maniera diversa e propositiva: partendo dalla gente, dai loro problemi, dalla condivisione di un risultato elettorale certamente negativo, di cui farsi carico, sebbene frutto di scelte e strategie soprattutto altrui: perché così si comporta chi responsabilmente ha assunto il ruolo di guidare un partito, a tutti i livelli, locale compreso.
Mettiamo da parte il passato, le polemiche e le divisioni: un partito, e soprattutto una coalizione, si ricostruisce partendo da ciò che ci accomuna.
Avv. Cosimo DE MICHELE