Il segretario cittadino di Azione Gianluca Serra pone pubblicamente una questione cruciale per l’assetto infrastrutturale del territorio brindisino – la rete idrica e fognaria nelle contrade – e lamenta che sul tema i soggetti coinvolti, Autorità Idrica Pugliese e AQP, non abbiano mosso i passi necessari per la realizzazione delle opere.
La realtà in cui Serra vive sembra essere quella del paese delle meraviglie di Alice, in cui tutto, anche la verità, è capovolto. Perché egli centra il punto, ma sbaglia bersaglio: è vero che ci sia stato immobilismo, ma la responsabilità non è certo da imputare a chi lui chiama in causa.
Per evitare di incorrere in un errore tanto marchiano e dunque in un clamoroso autogol, sarebbe stato sufficiente leggere con attenzione i documenti che inquadrano la vicenda.
Riportiamo i fatti, inappellabili per definizione. Il 22 aprile 2021, l’Amministrazione Comunale dell’epoca chiede «di estendere e completare il servizio idrico e fognario nella contrada Muscia». Il 3 maggio 2021, AIP invita «l’Amministrazione comunale a procedere all’acquisizione al patrimonio comunale di quelle vie segnalate». A dicembre dello stesso anno, il Comune di Brindisi chiede «il finanziamento e la realizzazione dei lavori di sistemazione della rete idrica e della rete fognante nelle zone assoggettate a recupero urbanistico, situate nelle immediate vicinanze del centro abitato di Tuturano, su suolo comunale, di cui ad uno specifico elenco riportato». Ai primi di febbraio dell’anno successivo, «AIP, rilevato che le strade interessate dalla richiesta rientrano prevalentemente nell’agglomerato, a meno di alcune che risultano attigue o esterne allo stesso», chiede all’Amministrazione Comunale «con particolare riferimento ad alcune specifiche strade, di fornire, su apposite planimetrie, l’indicazione dell’ubicazione dei tronchi richiesti». Il 21 giugno 2022 AIP, dall’esame delle planimetrie trasmesse, conferma che «quota parte delle richieste di canalizzazione di rete idrica e fognaria sono esterne alla vigente perimetrazione», e invita l’Amministrazione Comunale «a fornire per quelle vie la tipizzazione urbanistica delle aree che sarebbero servite dalle infrastrutture richieste»; e chiede, sempre all’Ente comunale, «lo stato di attuazione del progetto esecutivo per la costruzione delle opere di urbanizzazione relative alle varianti di recupero degli insediamenti abusivi e del correlato procedimento di esproprio».
AIP sollecita quindi una integrazione di documenti senza i quali non può procedere, né può chiedere ad AQP di procedere. La richiesta rimane lettera morta fino al 2 agosto di quest’anno, quando AIP – in risposta ad una PEC inviata dall’Amministrazione Comunale di Brindisi il 26 giugno – invita nuovamente ad esaudire la richiesta di integrazione documentale di 2 anni prima. Ma Serra, anziché lamentare il ritardo del Comune accumulato negli anni scorsi e magari adoperarsi per risolvere l’imbarazzante impasse, preferisce prendere fischi per fiaschi di fronte all’opinione pubblica.
Un modo davvero strano ed incomprensibile di fare politica mistificando la realtà solo per tentare di conquistare qualche voto, così come accadde per la vicenda-Snam dove i cittadini di “Torre Rossa” sono stati presi sonoramente in giro, nonostante i tentativi di Serra e di qualche ben noto “politico-sapientone” di conquistare consensi sui drammi della gente. Per fortuna c’è già chi sta lavorando per risolvere i problemi della gente.
Lino Luperti – consigliere comunale e provinciale