BARI – “II Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge per ridurre l’esposizione alla radioattività naturale derivante dal gas radon in ambiente confinato, una legge che si adegua alle norme ambientali statali e comunitarie”.
Lo dichiara il presidente della Commissione Bilancio Fabiano Amati, primo firmatario della proposta di legge con i consiglieri Donato Pentassuglia, Marco Lacarra, Ruggero Mennea e Filippo Caracciolo.
“La proposta di legge fu già presentata nella IX legislatura, ma oggi abbiamo approvato un testo che ha tenuto conto delle indicazioni contenute nell’Analisi Tecnico Normativa (conseguita all’epoca della prima presentazione) per evitare conflitti di attribuzione, e dell’esperienza compiuta dalla Regione – sempre nella IX legislatura – in materia di benzopirene, passata immune da qualsiasi impugnativa nonostante avesse innalzato il livello di tolleranza in deroga alla legislazione nazionale. Preziosi sono stati i suggerimenti del prof. Fulvio Italo Maria Fucilli, docente di Fisica applicata dell’Università di Bari e del fisico dottor Stefano Roberto Soleti”.
“Il radon – spiega Amati – è un gas presente naturalmente nelle rocce, specie in quelle di origine vulcanica ed emerge in superficie attraverso microfratture del materiale. Il gas tende quindi ad accumularsi negli ambienti chiusi quali miniere o negli edifici privi di un adeguato ricambio di aria. La pericolosità per l’essere umano deriva non solo dalla sua radioattività, ma anche dagli elementi tossici che lo compongono. L’attività di prevenzione e riduzione da questi rischi è rappresentata dalle azioni contenute in un piano regionale coerente con le linee guida del piano nazionale radon predisposto dalla giunta con il supporto tecnico-scientifico dell’ARPA. Il piano contiene l’individuazione delle aree e degli edifici a rischio per la salute della popolazione, i limiti di concentrazione del gas radon per le differenti tipologie e destinazioni di immobili, la realizzazione e la gestione di una banca dati delle misure del gas annualmente aggiornata. La legge stabilisce in 300 Bq/mq i limiti di concentrazione per le nuove e vecchie costruzioni. Per gli immobili destinati ad attività agli esercenti è fatto obbligo di avviare misurazioni semestrali sul livello di concentrazione di attività del gas radon ed a trasmettere gli esiti al Comune interessato e ad ARPA Puglia. Qualora gli esiti di concentrazioni dovessero risultare superiori ai limiti fissati – conclude il presidente della commissione Bilancio – l’immobile dovrà essere sottoposto a risanamento”.