BRINDISI – A stretto giro arriva non la risposta, bensì una ulteriore precisazione del consigliere e capogruppo dei Coerenti per Brindisi Pasquale Luperti sulla questione rifiuti: “La vicenda rifiuti – scrive in una nota – e la mancata richiesta di un ristoro dalla Regione Puglia per il trasporto dei rifiuti in Emilia Romagna merita un ulteriore importante chiarimento. C’è il rischio, più che concreto, che qualcuno voglia speculare sulla delega assegnata al nostro gruppo. E cioè proprio quella all’ambiente, il cui titolare è l’avvocato Francesco Silvestre. Quest’ultimo, ad onor del vero, non è mai stato informato dalla struttura circa la necessità di richiedere tale ristoro. Così come peraltro conferma il dirigente Gaetano Padula, il quale sull’argomento ha avuto rapporti con l’assessore Carella che ha partecipato (con lo stesso dirigente) all’incontro a Bari presso la Regione Puglia. Tra l’altro, il vice sindaco Silvestre è tuttora privo di un proprio ufficio nel Municipio, a conferma della mancata valorizzazione della sua figura e della impossibilità a svolgere compiutamente il ruolo assegnato dal sindaco Carluccio. Vale la pena ricordare, inoltre, che l’avvocato Silvestre dispone di una struttura dimezzata rispetto a quella presente negli anni scorsi, pur dovendo affrontare argomenti di vitale importanza come quello dei rifiuti. Ho letto le dichiarazioni della sindaca: ben venga la linea dura nei confronti di amministratori e tecnici. Mi auguro che non si tratti solo di una affermazione di principio a cui non seguiranno fatti concreti. Il tutto, ovviamente, nell’esclusivo interesse dei cittadini di Brindisi”.
Questo, per dovere di cronaca. Peccato, però, che in questo momento ci si stia ‘scannando’ per il nulla. Già, il nulla.
Ed il perché è presto detto: Luperti attacca il sindaco e la sua amministrazione perché nessuno pare abbia chiesto il ristoro alla Regione, il sindaco risponde che avvierà una indagine interna per capire e ‘punire’ i responsabili, il dirigente non parla… ma la realtà è un’altra: in data 13 dicembre scorso, l’assessore regionale alla qualità dell’Ambiente Domenico Santorsola fece sapere, come si evince dal sito della Regione Puglia, che su sua proposta, la Giunta Regionale aveva approvato uno schema di disegno di legge, composto di un unico articolo, che mira ad abrogare la legge regionale 25/2016 che aveva per oggetto la destinazione di una parte di fondo ecotassa ai comuni per una compensazione dei maggiori oneri di conferimento sostenuti per i rifiuti inviati a impianti fuori dalla provincia di competenza.
“Il provvedimento – scrive Santorsola – si è reso necessario a seguito delle censure mosse dal Ministero dell’Ambiente contro le quali nulla sono valse le motivazioni che abbiamo addotto sul percorso e sulle ragioni della scelta di destinazione dei fondi operata dalla legge. Rispetto alla preannunciata intenzione del Consiglio dei Ministri di impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale, abbiamo scelto di abrogare la norma, a malincuore. La scelta – prosegue Santorsola – nasce dalla necessità di non vincolare fondi che rischiano di non poter essere usati in caso di pronunciamenti sfavorevoli e nel rispetto delle amministrazioni locali che in quel fondo contano per ravvivare le esangui casse comunali”.
Possibile che nessuno tra sindaco, assessori, dirigenti, consiglieri fosse al corrente di questa cosa? Evidentemente no.