Il sindaco Rossi, in pieno clima elettorale, informa la cittadinanza che, dopo oltre 4 anni di disastri nella gestione dei rifiuti, che hanno portato al crollo della differenziata dal 57% (percentuale alla quale l’avevano condotta i commissari straordinari) al 40% (a dimostrazione che il problema non sono tanto i brindisini quanto chi li amministra), si darà avvio ad una lotta senza quartiere nei confronti di chi conferisce indiscriminatamente i rifiuti. E per questa mega-operazione saranno impiegate ben 3 unità di Polizia Locale, ovvero una in più rispetto a quanto fatto fino ad ora con risultati pressoché nulli, come ammise nel gennaio del 2021 nel corso di una commissione lo stesso comandante Orefice, che parlò di una multa a settimana elevata attraverso la task force messa in campo dal sindaco! Già nell’ottobre del 2020, infatti, Rossi dichiarò che, attraverso una capillare campagna di contrasto agli abbandoni, la città avrebbe traguardato in 4-5 mesi il 65-70% di differenziata e che se non si fosse raggiunto tale obiettivo, allora avrebbe significato che sarebbero state elevate migliaia di multe! Lo disse davvero, e sappiamo tutti come è andata a finire: la percentuale di differenziata è addirittura calata ulteriormente (dal 50% al 42%) e le multe si sono attestate a qualche decina.
Se il sindaco avesse davvero voluto affrontare di petto il problema, avrebbe messo in campo da subito misure come quelle concepite dal Comune di Lecce, dove la differenziata sfiora il 70% grazie una serie di accorgimenti quali l’incrocio di banche dati Tari, Monteco, Anagrafe; l’analisi dei sacchetti abbandonati; gli accertamenti porta a porta nelle zone più colpite dagli abbandoni. Operazioni che non hanno visto impegnati solo i vigili quanto piuttosto gli uffici Tributi e Ambiente, che hanno consentito anche il recupero dell’evasione fiscale Tari, scovando centinaia di evasori totali. Ma l’Amministrazione Rossi era troppo intenta a vantarsi di aver abbattuto il debito attraverso i tagli sul personale, che stanno invece determinando il collasso della città.
E che l’anomalia sia rappresentata dall’incapacità dell’Amministrazione Rossi viene confermato, oltre che dai casi citati del periodo commissariale e del Comune di Lecce, anche dalle percentuali degli altri capoluoghi pugliesi simili a Brindisi. A Trani, ad esempio, la percentuale di differenziata è del 75%, a Barletta è del 68%, ad Andria del 61%. A Brindisi, invece, siamo costretti a sorbirci l’ennesima, imbarazzante boutade elettorale, mentre i brindisini vedono la loro città sempre più sporca e la Tari sempre più salata.
Gianluca Quarta, Consigliere comunale Forza Italia Brindisi
Città sporca? Lei sig Quarta ha la memoria corta….. dovrebbe rinfrescarla, con il rischio di impuzzolirla, rivedendo video ed immagini di sporcizia, rifiuti e puzza di 4 anni fa e andando ancora più indietro e ancora.