Rimorchiatori: “L’autorità Portuale rigetta le opposizioni in modo contraddittorio e ignora il parere negativo della Asl”

porto

L’Autorità di Sistema Portuale ha fatto pervenire, alle associazioni “Forum ambiente salute e sviluppo” e  “Noalcarbone”, una comunicazione di rigetto delle osservazioni che le stesse associazioni avevano inviato nel maggio scorso nell’ambito della procedura di rinnovo della concessione demaniale alla ditta Baretta dell’attuale approdo dei rimorchiatori sul lungomare di Via Thaon de Revel.

Dalla nota si evince che l’ARPA, pur riconoscendo il contributo «di un certo peso» del settore navale alle emissioni in atmosfera, «dichiara che l’entità numerica dei rimorchiatori e le emissioni degli stessi risultanti dai dati e dalle pubblicazioni scientifiche a disposizione, come pure la circostanza che la ditta in oggetto detenga ‘le certificazioni ambientali utili all’esercizio sostenibile della propria attività’ in tal senso dichiarando ‘di utilizzare combustibile a basso contenuto di zolfo’ e di alimentare i rimorchiatori in stazionamento (sosta/ormeggio) elettricamente da terra»… tutte queste componenti comportano, secondo l’ARPA Puglia che la quota di emissioni attribuibile alla attività di rimorchio in questione «rappresenta una quota minoritaria del totale emissivo dovuto alle attività navali e portuali in genere». Conclusione dell’ARPA non pertinente al fatto che non è della intera città che si preoccupavano le nostre osservazioni, ma della popolazione residente nelle abitazioni immediatamente di fronte all’ormeggio, inconveniente che, correttamente, è stato valutato dalla ASL nel parere negativo reso nel medesimo procedimento.

Inoltre non si menzionano eventuali controlli della Capitaneria di Porto sui combustibili usati per i rimorchiatori né si comprende quanti debbano essere i rimorchiatori per rappresentare un rischio ambientale e sanitario in quel sito, se non altro al fine di valutare la previsioni di prescrizioni idonee ad evitare danni alla salute dei residenti.

Nella nota si definisce il parere della ASL Brindisi “tardivo e contrario”. La ASL  rileva che «gli ormeggi dei rimorchiatori si trovino nelle immediate ‘vicinanze’ di abitazioni ed attività commerciali dai quali nel corso degli anni sono pervenute manifestazioni di ‘criticità ambientali (rumore ed emissioni) nelle fasi di ormeggio dei rimorchiatori». Nonostante ciò i dirigenti dell’Adspam ritengono «maturato il silenzio-assenso senza condizioni dell’Asl di Brindisi». Tralasciando ogni valutazione circa la correttezza giuridica di tale affermazione, è evidente che incombe sull’Adspam l’obbligo di valutare autonomamente l’impatto ambientale dell’attività esercita dall’impresa Barretta ed i suoi effetti sulla salute della popolazione residente nelle immediate vicinanze anche, se necessario, disponendo i dovuti approfondimenti istruttori.

L’Autorità di Sistema, riguardo ad un controllo eseguito dalla ditta Barretta nel 2019 mediante l’installazione di una centralina sulla banchina “Sciabiche”, riporta che «mai sono stati rilevati picchi emissivi in correlazione con le fasi di esercizio dei rimorchiatori». Per la verità da un lato ci saremmo aspettati una misurazione indipendente e a livello delle abitazioni, dall’altro è evidente che l’esposizione continuativa dei residenti e degli operatori commerciali  nella zona Sciabiche alle emissioni prodotte dai rimorchiatori potrebbe avere un impatto sulla salute con effetti cronici anche in assenza di picchi emissivi.

Si apprende inoltre dalla stessa nota che il Comune di Brindisi ha espresso un parere favorevole con alcune prescrizioni: verificare presso l’ARPA la rappresentatività delle stazioni della rete sulla qualità dell’aria; infittire da parte dell’Ente portuale la maglia delle stazioni di monitoraggio in prossimità del porto interno; porre a carico della ditta Barretta l’installazione di centraline integrative per verificare «la presenza di eventuali picchi emissivi in correlazione con le fasi di esercizio dei rimorchiatori».A riguardo osserviamo che la rappresentatività delle stazioni di rilevazione della qualità dell’aria andrebbe definita rispetto agli obiettivi che abbiamo sopra esposto e cioè la tutela dei residenti nei pressi dell’attracco e che la dispersione degli inquinanti si può verificare anche  attraverso con modelli di dispersione.

 L’ARPA ha poi risposto alle prescrizioni del Comune di installare centraline integrative nei pressi dell’attività in questione sostenendone «l’inopportunità ed inutilità poiché la diffusione e dispersione degli inquinanti derivanti da ciascuna attività sorgente è governata dalle leggi della fisica dell’atmosfera ed è impossibile ipotizzare una stazione di monitoraggio che selezioni gli inquinanti provenienti dalla singola sorgente». Parere questo in contrasto con la nota possibilità tecnica di distinguere la provenienza delle emissioni (ARPA stessa l’ha sostenuta per i camini di Torchiarolo). ARPA sostiene inoltre che la centralina più vicina (Via dei Mille a 250 m da Via de Revel) riporta medie giornaliere al di sotto dei limiti di legge. Ma anche qui ARPA si appella ad un dato inutile allo scopo, perché né una centralina così lontana dal luogo in esame (peraltro soprelevata) né il rispetto dei limiti di legge (come la stessa Agenzia sostiene in altri contesti) sono garanzia di assenza di impatto sanitario.

Appare sorprendente poi che per una mera questione di termini di arrivo del parere, non vengano prese in considerazione le valutazioni della ASL, l’ente preposto alla tutela della salute pubblica, quanto meno ai fini di una loro disamina e confutazione. Ma sorprende ancor di più che il parere (contrario) della Asl è arrivato il 9/9/2019, rispetto alla scadenza fissata del 31/8, e in quanto tale è stato considerato «tardivo»; mentre il parere (favorevole) del Comune di Brindisi, arrivato in data 11/9/2019, addirittura due giorni dopo quello della Asl, non viene considerato tardivo, ma viene inserito tra le motivazioni a supporto della conclusione positiva dell’istruttoria. Sorprende che il parere riguardante la salute delle persone sia liquidato con il silenzio assenso senza ulteriori approfondimenti.

Adspam afferma che una commissione appositamente costituita in seno al Comitato Portuale della precedente A.P. di Brindisi con lo scopo di individuare «un sito alternativo idoneo e fruibile… nell’ambito del porto esterno» per la concessione all’impresa Barretta sarebbe pervenuta a conclusioni negative….in assenza di modificazioni della morfologia e/o dotazioni infrastrutturali del porto». A nostro parere vi sarebbero invece nel porto interno zone meno popolate e  di minor pregio sotto il profilo paesaggistico che potrebbero essere destinate all’approdo dei rimorchiatori. Inoltre non si può tacere che le opere infrastrutturali necessarie all’esercizio della attività in questione dovrebbero essere a carico del concessionario che ben potrebbe attrezzare un’area più idonea di quella attualmente in uso. Senza contare che è la stessa Adspam a decidere e ad adottare “modificazioni della morfologia e/o dotazioni infrastrutturali del porto”. Di conseguenza addurre l’assenza di tali modificazioni   rappresenta una debole motivazione. Ed infatti l’attuazione delle utili  e necessarie condizioni logistiche è comunque legata alla volontà della stessa autorità ed eventualmente può essere posta a carico del concessionario.

Inoltre ai punti 8 e 9 delle osservazioni avanzate dal Forum e riguardanti questioni urbanistiche di altrettanto grave importanza non è stata data alcuna risposta e non si comprende dalla nota perché non siano stati presi in considerazione dall’Ente portuale.

Sul piano tecnico-scientifico le preoccupazioni espresse dalle nostre osservazioni alla procedura restano intatte dopo il rigetto di queste ultime da parte dell’Autorità di Sistema Portuale: nulla si è detto su come proteggere i residenti in via Thaon de Revel secondo il principio di precauzione, nulla si è detto sugli aspetti paesaggistici e poco convincente è la conclusione che non vi siano altri idonei approdi anche nel porto interno per i rimorchiatori. Sull’argomento continueremo a produrre evidenze e siamo disponibili a dialogare con gli Enti preposti alla questione e, se lo vorrà, anche con la stessa ditta Barretta che sul tema della salute ha mostrato in diverse occasioni sensibilità ed impegno.

Sul piano giuridico risulta evidente dalla lettura del documento dell’Autorità Portuale di Sistema che vi è una evidente contraddittorietà nella motivazione del provvedimento che ha portato all’impossibilità di accoglimento delle due opposizioni.

Siamo quindi di fronte ad una decisione palesemente illegittima e che pertanto andrebbe rimossa dall’Autorità che l’ha emessa. Confidiamo che gli Enti preposti e le forze politiche tengano in conto il diritto alla salute dei cittadini delle Sciabiche e che, in sede di Comitato di Gestione, l’Amministrazione Comunale riveda il suo parere.

Brindisi 22 novembre 2019

FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO

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2 COMMENTI

  1. la dittà è molto radicata nei meccanismi amministrativi dei diversi enti, gode di coperture politiche polipartitiche e pertanto nessuno muoverà un dito per spostare quelle carrette d’oro.

  2. Le finestre della mia abitazione si affacciano sui rimorchiatori che distano dalle stesse circa trenta metri. Ad ogni movimento degli stessi rimorchiatori bisogna tapparsi in casa per e vitare crisi respiratorie. Mi sonko trasferito a brindisi nel 1980 e sentivo dire che i rimorchiatori dovevano essere spostati siamo al 2019 e non è cambiato niente.
    Eppure con un po di buona volontà si potrebbe trovare una soluzione per rendere piu vivibile l”ambiente senza penalizzare l’imprea Barretta.

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