Sto considerando seriamente di invitare il Generale Vannacci, attualmente europarlamentare, nella nostra città per affrontare la situazione critica legata alla mobilità urbana.
In questo contesto, ci troviamo ad agire secondo una logica che sembra appartenere a un “mondo al contrario”.
Le recenti affermazioni del Sindaco riguardo all’intenzione di rendere Viale Aldo Moro e Viale Palmiro Togliatti zone a 30 km/h sono, senza dubbio, il risultato di un’indicazione o di un suggerimento da parte di tecnici. Tuttavia, questa proposta solleva diversi dubbi e perplessità da parte mia.
Rivolgendo lo sguardo al passato, ricordiamo come l’Amministrazione Rossi avesse avviato un importante studio sul Programma di Incentivazione della Mobilità Urbana Sostenibile (PRIMUS). In particolare, su queste arterie, gli esperti avevano consigliato di intervenire allargando le carreggiate per favorire uno scorrimento più veloce, data l’alta densità di traffico e la loro funzione di collegamento tra vari rioni.
Purtroppo, la situazione attuale è segnata da una pista ciclabile in sede protetta, mai completata e che ha generato frustrazione e disagi, ostacolando il traffico anziché facilitarlo. La proposta di istituire una zona a 30 km/h avrebbe come conseguenza la virtuale paralisi della città.
Non bastano un palo e un segnale con la scritta “30” per risolvere i problemi di viabilità e pericolosità e per esonerare noi amministratori dalle nostre responsabilità.
In altre realtà, la zona 30 è parte di interventi urbanistici più ampi, finalizzati a moderare il traffico e non certo uno strumento anti-radice!
Chiedo pertanto di accelerare la rimozione della pista ciclabile, il cui impatto negativo è sotto gli occhi di tutti, e di adottare misure urgenti per risolvere la situazione.
Ho timore che l’implementazione della zona 30 possa rivelarsi un semplice palliativo, una soluzione temporanea che, senza un corretto piano di intervento, rischia di trasformarsi in un’ulteriore pezza inutile per anni a venire.
Roberto Quarta
Consigliere comunale
Città di Brindisi
se fossi consigliere comunale tenterei di apparire spesso su organi di stampa al fine di far conoscere le concrete iniziative assunte per segnalare ai responsabili ( Organo Comunale di Revisione Contabile, Procura Regionale della Corte dei Conti, Ministero delle Finanze) gli eventuali danni erariali procurati e procurandi dai fatti sopra indicati. E’ appena il caso di ricordare che il Comune trovasi in stato di dissesto finanziario e certamente non mancherei nella suddetta veste di ……segnalare all’Organo di Esecuzione e segnatamente al novello Segretario Generale dell’Ente la possibilità di danni erariali perpetrati alla Comunità.
Brindisi, 06/10/24 Dott. Francesco Leoci
Perfettamente daccordo! Si proceda senza altri indugi. La zona 30 km/h, avrebbe senso se vi fosse la possibilità per i mezzi pubblici e di soccorso di avere una corsia riservata, diversamente lo status quo dimostra nella cronaca dei fatti, il delirio autocratico di chi ha creare questo disastro senza, peraltro, mai chiedere scusa agli utenti della strada (che non sono solo i residenti!) come pure a chi paga le tasse le imposte e i contributi di questa città.
Io pensavo, che dopo Riccardo Rossi, fosse difficile trovare un sindaco che facesse di peggio, ma questo Marchionna con queste proposte strampalate ci si sta impegnando seriamente !