“L’approssimarsi della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale di Brindisi sta determinando tanto attivismo, ma una parte di questo ha dei connotati sospetti”.
Lo afferma in una nota Pino Romano, Presidente III Commissione sanità di Articolo 1 – MDP, che prosegue: “Oggi, ad esempio, è sceso in campo a sostegno della città di Brindisi e del suo abbandono da parte del Presidente della Regione Michele Emiliano finanche il notaio Michele Errico. I cittadini di Brindisi lo conoscono bene. Sanno che è bravo a parlare, a pontificare, ma poi è il primo che abbandona la nave nel momento del pericolo o, ancora peggio, proprio quando serve un comandante. Errico lo ha fatto quando era sindaco di Brindisi, dimettendosi dopo qualche mese. E lo ha rifatto di recente, schierandosi dalla parte della sindaca Angela Carluccio, divenendone il consigliere politico, per poi mollarla di punto in bianco. Ed Errico ha tanto da farsi perdonare anche dal punto di vista ambientale. Oggi parla di utilizzo del gas solo perché si rigassifica sulle coste albanesi, come se l’impianto sia a rischio solo se si trova a casa nostra. E l’idea dell’utilizzo del CDR nella centrale di Cerano nacque proprio con la Giunta Errico alla Provincia. Certo, nessuno è immune da errori, compreso il sottoscritto. Ma oggi, se realmente vogliamo salvare Brindisi, dobbiamo abbandonare tutti i posizionamenti strumentali di questi giorni, con vertici tra liste, tavoli, tavolini e panche. Parliamo di Brindisi, del suo futuro, di ciò che realmente occorre per recuperare posizioni che ci sono state sottratte. E tutto questo dipende anche dal fatto che la provincia di Brindisi non è presente nella Giunta regionale, anche se, a suo tempo, l’unico che sollevò il problema in maniera prorompente fu l’avvocato Tanzarella, dall’alto della sua autorevolezza politica. Per il resto, silenzio tombale. Il notaio Errico, pertanto, la smetta di giudicare tutto e tutti. Si metta per la prima volta al servizio di questa comunità e offra il suo contributo, senza le solite fughe e senza sparare nel mucchio per giustificare i suoi comportamenti ondivaghi”.