Anche i bambini hanno capito che Cavalera sta accampando scusa dopo scusa per sottrarsi al confronto pubblico.
Ha iniziato proponendo un solo grande confronto e dichiarando di volere “un posto aperto alla partecipazione del pubblico”, senza, quindi, porre alcun limite all’eventuale numero di persone che poteva assistere al dibattito.
Poi è stato in silenzio per giorni fingendo di non aver letto la mia risposta (pubblicata da tutte le testate) in cui ribadivo che per me non vi è mai stata alcuna preclusione a qualsiasi tipo di confronto.
Con il suo silenzio, furbescamente, ha fatto passare giorni importanti per rispondere agli inviti delle varie emittenti.
Poi, esclusivamente per non apparire quello che è – e che si è già dimostrato al primo turno (ossia una persona che teme il confronto con l’avversario), ha cercato di cambiare le carte in tavola ben sapendo che si era quasi fuori tempo massimo per organizzare un incontro a due.
Però non abbiamo battuto ciglio e non solo ci siamo dichiarati, nuovamente, disponibili a qualunque tipo di confronto, ma abbiamo preso contatto con tutti coloro che avrebbero potuto organizzare il confronto. E questo perché crediamo davvero che esso sia il sale della democrazia in quanto convinti che più le persone conoscono programmi e candidati, più la scelta dell’urna si rivelerà consapevole.
Stamattina, il nuovo dietrofront.
E’ chiaro che “il furbetto del confrontino” non sa cosa altro inventare per evitarmi.
Cavalera sappia che io – come sempre – sono a disposizione. Giorno e notte, fino alle 24 di venerdì 22 giugno. Se vuole può fare anche ciò che io non farei mai: scegliere il pubblico o i giornalisti da cui farsi fare le domande. Però se ne facciano una ragione, lui e chi lo consiglia: io non sono mi sono mai sottratto, né mai scapperò davanti ai giornalisti e ai miei concittadini.
Riccardo Rossi
Candidato Sindaco per Brindisi Bene Comune, Ora Tocca a Noi, Partito Democratico, Liberi e Uguali.