Rosy Barretta: “Da Zes e Corridoio VIII una svolta per il nostro territorio”

BRINDISI – «Il nostro territorio deve sfruttare al meglio l’occasione delle ZES (Zone economiche speciali). Mettiamo da parte i localismi e raggiungiamo subito un risultato storico, che potrà attrarre sui porti e sulle aree retro-portuali di Brindisi e Taranto cospicui investimenti».

La candidata brindisina del PD al Senato nel collegio proporzionale Puglia 2 lancia un appello affinché l’iter per la istituzione della Zes proceda spedito e senza rinvii.

«Sul piatto della bilancia, a favore delle Regioni interessate, ci sono 206 milioni di euro utilizzabili sotto forma di credito di imposta, nonché l’introduzione di procedure semplificate e regimi procedimentali speciali rispetto a quelli ordinariamente previsti. Ecco perché è importante che la task-force tecnico-operativa istituita presso la Regione Puglia espleti nel più breve tempo possibile tutto il percorso preliminare che conduce all’istituzione della Zes».

Ma non è questa l’unica carta che il porto e l’area industriale di Brindisi devono giocarsi nei prossimi mesi: secondo Rosy Barretta, infatti, anche il Corridoio 8 e la cosiddetta “Via della Seta” potrebbero rappresentare l’occasione per una grande svolta.

«Il Corridoio 8 parte da Varna, sul Mar Nero in Bulgaria, e arriva fino ai porti di Bari e Brindisi, snodandosi attraverso 1300 chilometri di ferrovia e 960 chilometri di rete stradale. E si allaccia indissolubilmente al progetto della Nuova Via della Seta, che punta a connettere Europa ed Estremo Oriente. È una chance incredibile per entrare a giocare un ruolo da protagonisti nei traffici merci da e per la Cina».

Per cogliere questa opportunità, però, sono necessari alcuni miglioramenti infrastrutturali: «Intanto bisognerà ripensare completamente i collegamenti con l’Albania, aumentando la frequenza delle rotte, e poi si dovrà lavorare per il miglioramento dei nostri moli ed il potenziamento dell’area retro-portuale. La priorità sarà il collegamento di Costa Morena alla rete ferroviaria, progetto che passa attraverso l’allungamento della rete ad alta velocità (finanziabile con una parte dei 49 miliardi di euro di investimenti per il Meridione recentemente sbloccati dal ministro Graziano Delrio). Ma bisognerà lavorare anche per far tornare il proto di Brindisi uno snodo primario, come quello di Bari, perché altrimenti rischiamo di restare fuori dal Corridoio 8.

In conclusione, la Barretta porta ad esempio il caso di Burgas, città bulgara da cui parte il Corridoio, che Ugo Patroni Griffi, presidente dell’Autorità portuale del Mare Adriatico Meridionale (Bari-Brindisi) ha citato nei giorni scorsi: «Burgas è letteralmente rinata da quando è stata inserita nel progetto ZES. Secondo l’ambasciatore di Bulgaria Marin Raykov, proprio grazie alla ZES Burgas è divenuta una realtà importante, una porta dell’Europa verso l’Oriente, con significative ricadute nell’indotto dell’industria, del commercio e dell’economia dell’intero territorio».

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