SAN PANCRAZIO SALENTINO – “Giorni fa dei turisti si sono recati al parco archeologico “LI CASTIEDDI”, insediamento messapico di età ellenistica (VI-III sec. a. C.), sito a circa 1.5 km da San Pancrazio Salentino. La situazione che si è presentata ai loro occhi è stata a dir poco scandalosa. Tutto il parco è in stato di totale abbandono, completamente ricoperto dalla vegetazione spontanea; le strutture ricettive distrutte e la cartellonistica assolutamente illeggibile, consumata dal sole. Soldi pubblici buttati al vento.
In seguito alla realizzazione del parco, primi lavori di realizzazione del parco l’area era stata affidata all’associazione Thazamaski che si è occupata della promozione e valorizzazione del parco archeologico dal 2011 al 2013 attraverso due convenzioni stipulate con il comune di San Pancrazio Salentino aventi come oggetto esclusivamente la conoscenza, la valorizzazione e la musealizzazione del parco attraverso i vari tipi di attività ai fini del coinvolgimento della comunità locale e della sua fruizione turistica in generale.
Gli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria sono sempre stati di competenza del comune di San Pancrazio che molto stentatamente e in maniera pessima ha ottemperato a quest’obbligo, anche durante questi anni. Non è normale che andassero a sfalciare l’erba quando c’era un evento; il sito va curato sempre e comunque primo per la tutela e salvaguardia dello stesso e secondo perché deve essere fruibile in ogni momento. È così che vogliamo valorizzare il nostro territorio facendo scappare i turisti?
Perché il Comune non si è preoccupato di rinnovare la convenzione all’associazione Thazamaski o in subordine affidarla ad altri, abbandonando il parco ai vandali e continuando a non provvedere alla sua manutenzione? Chi pagherà i danni di questo scempio per omessa vigilanza e sperpero di risorse? Quei turisti, che volevano restare dopo la visita al parco a San Pancrazio per pranzare, sono scappati via disgustati. Questo è il biglietto da visita del Comune di San Pancrazio”.
La denuncia è di un cittadino sampancraziese su facebook.
Quello che si denuncia e certificato dalle immagini è deplorevole sotto tutti i punti di vista culturali e spreco di denaro pubblico
Sicuramente non é puntando il dito contro qualcuno o trovando ad ogni costo un colpevole, che si riuscirà a sollevare le sorti del sito archeologico. Questo come altre mancanze sul nostro territorio Comunale non sono altro che espressione di disinteresse e non curanza in primis degli stessi cittadini e poi dei nostri governanti. Se la stessa cosa fosse successa su al nord la gente con largo anticipo avrebbe denunciato il tutto a chi di competenza e preteso spiegazioni e rimedio a tale situazione, quando invece noi ci limitiamo a esternare il nostro dissenso e approfittarne per usare il tutto solo per disprezzare l’amministrazione comunale di turno per pura e semplice campagna elettorale e non di certo per sollevare le sorti di qualcosa, dove anche noi cittadini con il nostro comportamento incivile e disinteresse per la cosa pubblica, non siamo altro che i primi colpevoli di tale (meritato) risultato
Purtroppo non c’è valorizzazione senza salvaguardia. Episodio altamente scandaloso, questo, ma immagino che quei turisti non siano stati gli unici ad aver vissuto quest’esperienza veramente squallida. Da cittadina provo immenso sconforto e sdegno per quanto leggo, ma nel contempo sono anche lieta che la Redazione abbia scritto un articolo che possa sensibilizzare la nostra comunità!
Bravo RONZÌÌÌ MA NO E CAPITU CA E TUTTU NU MAGNA MAGNA !!!!!!!
Lunico commento che posso lasciare è “perche nessuno indaga sul comune?” eppuce il marcio c’è!!!