Oggi, il primo giorno di settembre, leggo con stupore, un articolo postato in un blog locale, di una cosiddetta lettera inviata dal Sindaco Rizzo al Segretario provinciale della CGIL Antonio Macchia.
In questa missiva, di cui ho ottenuto copia dal giornalista a cui ho chiesto notizie, in quanto nulla mi era stato anticipato, come corretta deontologia giornalistica vuole, vi è a mio parere, il tentativo molto goffo di spiegare come la manifestazione sulla sanità tenutasi qualche giorno fa vicino all’ Ospedale Melli, organizzata dalla CGIL, non sia stata compresa nel significato, la cui portata andava ben oltre l’ex Ospedale Ninetto Melli.
Io direi che invece la lettera di Rizzo, non è altro che il tentativo di adulare, lusingare il Segretario Macchia, come accade nel gioco del tressette, quando si striscia una carta sul tavolo, per indicare che si hanno le carte dello stesso seme, per accreditarsi, posizionandosi dalla stessa parte.
In quella lettera appare in modo evidente la figura del Sindaco Rizzo come opaca, grigia, triste e disperata.
Ormai le chiacchiere stanno a zero, parlano i fatti: il PD di San Pietro Vernotico ha messo a nudo la incapacità del Sindaco Rizzo a portare avanti legittime e sacrosante battaglie a difesa degli interessi della comunità e a difesa dei cittadini amministrati. La Commissione consiliare sull’ ospedale Melli ne è la cartina al tornasole, che è stata affossata e resa improduttiva proprio per responsabilità del Sindaco che ne è il presidente e lo ha fatto in modo chiaro, perché non ha interesse a combattere quella battaglia di cui peraltro in campagna elettorale si era eretto a paladino, solo per il suo ego ipertrofico.
In quella lettera addirittura, per distogliere l’attenzione dai noti pesantissimi fatti giudiziari accadutigli, entra in un delirio di onnipotenza, attaccando il sottoscritto, reo di aver denunciato pubblicamente le sue contraddizioni, oltre che della sua maggioranza, che lo vedono da un lato inadempiente nella commissione consiliare che presiede e dall’altro come partecipante alla manifestazione organizzata dalla CGIL, spacciandosi come un “combattente” senza macchia e senza paura.
Si appella a vicende, a suo dire, avvenute nel 2015/2016, di cui io avrei dovuto esserne a conoscenza e quindi avrei dovuto produrre denuncia. Siamo alla disperazione del Sindaco: adduce un fantomatico, avviso di notizia di reato indicandone il protocollo (informativa prot. 256826/2018) di cui il sottoscritto, non essendo né inquirente, né avvocato difensore, non ne conosce il contenuto e che tra l’altro, essendo una informativa del 2018, come evidente dal protocollo, come avrebbe potuto il sottoscritto, conoscerne il contenuto con due anni di anticipo; e ancora Rizzo afferma che nell’ informativa vi è scritto che ad una persona molto vicina, sin dalla campagna elettorale, alla amministrazione comunale Renna ma priva di titolo legittimante, era stata affidata l’organizzazione di eventi, figura che, scrivono gli investigatori, “….appariva strumentale al mantenimento dei rapporti tra amministrazione comunale e la locale criminalità organizzata”.
Comunico a Rizzo che nella stessa campagna elettorale, che poi ha perso, egli era candidato e se era a conoscenza di reati o illeciti, perché non li ha denunciati lui ?
Io posso affermare senza tema di smentita, che ho sempre prodotto denuncia, quando sono venuto a conoscenza di reati, e facendolo a viso aperto, subendone anche le conseguenze, come il sindaco Rizzo sa bene.
Di certo c’è anche che il PD locale ha preso posizione facendo opposizione all’ Amministrazione Renna, di cui non ne condivideva l’operato, tanto da provocarne le dimissioni. Il PD ha prodotto i consigli comunali monotematici sul Melli, mettendo alla corda i vertici della ASL provinciale, quando il Sindaco Renna firmava in solitudine la chiusura dell’ospedale, annunciandolo in una conferenza stampa insieme al Presidente Emiliano e al consigliere Romano, che è il Presidente della commissione regionale della sanità.
Senza insinuare sospetti nell’opinione pubblica, tra l’altro attraverso articoli che utilizzano aggettivi per rafforzare il sospetto e che sono senza dubbio meritevoli di denuncia per diffamazione, dica il Sindaco Rizzo, chi sono questi soggetti che figurano nella informativa indicata che avevano o hanno rapporti con la criminalità organizzata, renda pubblico, il Sindaco Rizzo, il contenuto di questa informativa e se ne assuma le responsabilità. Faccia chiarezza su questi fatti, di cui egli si serve per “la battaglia politica” e non scada così in basso nel creare una cortina fumogena e cercare di pescare nel torbido, pur di sviare l’attenzione dell’opinione pubblica dai suoi guai e dalla sua incapacità ad amministrare una città i cui problemi sono ormai sotto gli occhi di tutti e che testimoniano il disinteresse del sindaco, che ha altro per la testa a cui pensare.
Ormai abbiamo capito che il sindaco è in difficoltà e che è impegnato a ricostruirsi una immagine ormai appannata dalle informazioni di garanzia, dalle inchieste giudiziarie e dai provvedimenti cautelari e lo sarà ancora di più dai probabili rinvii a giudizio.
Non può continuare il Sindaco, ad arrampicarsi sugli specchi, tentando di infangare l’immagine di persone che della Legalità ne hanno fatto la bandiera, a costi altissimi, subendo rappresaglie, come ripeto il sindaco sa bene.
Caro Pasquale, io capisco la tua amarezza e comprendo il tuo stato d’animo, ma non puoi usare metodi e prassi degni di un analfabeta politico, rischiando di danneggiare o peggio vanificare, quanto di buono è stato costruito con enorme sacrificio in questi ultimi 25 anni.
Purtroppo tocca a te difenderti da accuse, da quanto si apprende, molto pesanti, che coinvolgono anche rappresentanti autorevoli della tua amministrazione.
Difenditi nelle sedi appropriate, senza tentativi di infangare altri per difendersi maldestramente, perché questo succede quando si vuole stare a tutti i costi sullo scranno più alto dell’Amministrazione con problemi così seri. Ti chiedo, per il bene della città e anche per il tuo bene, di liberare San Pietro da questo “assedio”, perché ormai sei finito, purtroppo per te, in una situazione paradossale da cui non ne uscirai bene e tu lo sai.
Un saluto.
Ermanno Manca, Segretario del PD di San Pietro Vernotico