San Raffaele, appello della Fials: “Vertenza in fase interlocutoria, in attesa di risposte salvaguardiamo il personale”

La Fials esprime profonda preoccupazione per l’inadeguatezza dei segnali di collaborazione da parte, non solo della Fondazione San Raffaele, che gestisce il centro di riabilitazione di Ceglie Messapica, ma anche da parte dell’ ASL di Brindisi e della Regione Puglia.

 

Durante l’incontro tenutosi presso la Prefettura di Brindisi, la Fials ha sollevato numerosi punti critici riguardanti il futuro del personale, senza ottenere risposte soddisfacenti e concrete. La situazione è ulteriormente complicata dalla decisione del TAR di Lecce, che ieri, 4 settembre, ha congelato il decreto regionale che prevedeva il passaggio della struttura sotto la gestione dell’ASL di Brindisi. Questo provvedimento, unito al ricorso del governo nazionale contro la stessa legge regionale, lascia i lavoratori in uno stato di grande incertezza.

 

Dal 13 agosto, i lavoratori sono in stato di agitazione a causa del mancato riconoscimento degli adeguamenti contrattuali previsti dal contratto collettivo Aiop per la sanità privata, firmato l’8 ottobre 2020 ma ancora non applicato dalla Fondazione e per il destino occupazionale incerto che spetta loro, con la lancia della cassa integrazione che oscilla sulle loro teste.

 

Nel corso dell’incontro presso la Prefettura, la Fials ha ribadito l’urgenza di risposte concrete e l’impegno delle istituzioni a garantire i diritti dei lavoratori, tramite la richiesta dell’attivazione di un tavolo tecnico regionale con Sindacati, ASL, Fondazione e Regione stessa come interlocutori.

 

In merito all’attivazione del tavolo regionale tra Sindacati Regione Fondazione e ASL, il rappresentante regionale si riserva di portare la questione all’attenzione della Regione, così come la possibilità di rimpinguare la quota mancante per la copertura contrattuale.

 

Fials pretende di conoscere il destino dei lavoratori a tempo determinato in scadenza al 30/09, oltre che il destino dei lavoratori con partita iva già lasciato in stallo e la possibile internalizzazione di tutto il personale sanitario, sociosanitario e non, nessuno incluso. Abbiamo fatto appello alla Fondazione di pazientare in questa fase di sospensione legale, salvaguardando il destino di ogni singolo lavoratore, preservandone la loro tutela lavorativa.

 

In assenza di risposte concrete dalla Regione e dalla Fondazione, il sindacato considererà l’adozione di ulteriori azioni di mobilitazione, fino ad arrivare allo sciopero, per tutelare i diritti e il futuro dei lavoratori coinvolti.

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