Sanità pubblica, Guadalupi (FdI): “Dopo i disastri nel contrasto al Covid si inverta la rotta. Cittadini esasperati”

L’auspicio comune è che, nel più breve tempo possibile, la pandemia generata dal covid-19 possa rimanere soltanto un brutto ricordo. Ci sono ferite, però, che ben difficilmente potranno essere rimarginate, a partire dalla perdita di tanti anziani e di persone più giovani che non hanno avuto la fortuna di superare questa sventura.
La Puglia, al contrario di quello che il Governatore Emiliano ha tentato di far passare, è tra le prime regioni d’Italia (e soprattutto del Sud) in termini di contagio, con 4.482 casi e con un tasso di letalità dell’11,2% che la pone all’ottavo posto.
La situazione peggiora ulteriormente se si considera la provincia di Brindisi che, con i suoi 651 casi, si pone – in percentuale – al secondo posto in Puglia (dopo Foggia) e in uno dei primi in tutto il Mezzogiorno d’Italia.
Ovviamente non si può parlare di sfortuna, ma solo di scelte sbagliate, a partire da quella che ha riguardato la decisione di individuare nel “Perrino” il principale ospedale “covid” della provincia. Gli interventi posti in essere dal Dipartimento regionale della sanità sono stati insufficienti e tardivi, a cominciare dal numero estremamente ridotto (ancora oggi!) di tamponi eseguiti su operatori sanitari e delle rssa, oltre che su cittadini che avevano denunciato sintomi di contagio.
La conseguenza è che, ancora oggi, mentre molte regioni festeggiano la scomparsa del virus (in assenza di casi), la Puglia continua a far registrare morti e contagiati, spesso in clima di colpevole sottovalutazione (nel “Perrino” e nel “Melli” di San Pietro Vernotico ci sono operatori risultati ancora oggi positivi).
Ma c’è di peggio. Il ritorno alla normalità in molte zone d’Italia sta coincidendo con la ripresa delle attività sanitarie. Il riferimento è a migliaia di interventi chirurgici ed a visite specialistiche rinviati per la pandemia. Qui, invece, è tutto affidato al caso e i medici di base continuano a denunciare uno stato di abbandono. Del resto, durante la fase peggiore della pandemia, sono stati abbandonati al loro destino, costretti a fornire risposte ai pazienti senza disporre di strumenti (tamponi) e soprattutto in assenza di indicazioni su dove indirizzare coloro che necessitavano di assistenza ospedaliera.
Allo stato attuale, pertanto, i presidi ospedalieri di Brindisi e Francavilla Fontana stentano a rimettersi in marcia, mentre le liste di attesa si allungano ulteriormente. Una situazione insostenibile che evidenzia l’incapacità di programmazione della Regione Puglia, ma anche una gestione assai discutibile dell’Asl di Brindisi.
Il Governatore Emiliano, pertanto, se ne è capace, fornisca risposte ai bisogni primari dei cittadini. Non basta attorniarsi di qualche esperto a “gettone” per sperare di risolvere i problemi della sanità pubblica pugliese, incancrenitisi in anni di malgoverno. Occorre dotarsi di manager competenti e non solo schierati politicamente. Ne va della salute dei pugliesi.
Pietro Guadalupi – Fratelli d’Italia

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