Santa Teresa, Curto: ”Le istituzioni dormono? L’8 gennaio non si candidi nessuno per il rinnovo del consiglio provinciale”

euprepio curto

Affrontare un tema delicatissimo, quale la salvaguardia dei lavoratori della Santa Teresa, con una affermazione del tipo “io l’avevo detto”, sarebbe sicuramente banale , non servirebbe a tranquillizzare le 120 famiglie  che  in molti casi corrono il rischio di perdere l’unica fonte di sostentamento e di reddito,  e per di più non aggiungerebbe neppure una molto fioca luce al buio totale di idee che sta caratterizzando  l’in-attivismo dei soggetti istituzionalmente deputati ad affrontare e risolvere il problema.

Tutto ciò premesso, la questione andrebbe affrontata dividendo  i molteplici  settori di attività  della società in house della Provincia in due segmenti: quello inerente le attività che notoriamente si autofinanziano, e quello delle attività il cui prosieguo dipende dalle risorse dell’Ente. Con le prime andrebbe costituito un autonomo ramo d’azienda così da non essere travolte dalle criticità delle seconde. Quest’ultime, invece, fatte salve tutte le più opportune iniziative finalizzate a garantire congrui ammortizzatori sociali,  potrebbero dar vita ad un progetto serio che nelle fasi iniziali potrebbe essere finanziato sia  dalla  Regione Puglia,  al momento incomprensibilmente   fredda  sul tema che a livello nazionale facendo ricorso a quel decreto milleproroghe in cui di norma si inserisce tutto ciò che è sorretto da volontà politica.

D’altronde, il risultato referendario se  non esclude, anzi conferma, l’esistenza in vita del Senato, non può non incidere in pari modo in direzione dell’istituzione Provincie a cui scriteriatamente Del Rio  aveva celebrato il funerale prima ancora che le stesse fossero dipartite.

Ma vi è bisogno di adeguata autorevolezza politica, e non di millantatori  di un potere inesistente quali effettivamente sono alcune  patetiche figure di secondo piano della Provincia di Brindisi. Vi è poi  la necessità di  idee e progetti seri, e non di stampo meramente assistenziale. Vi è, infine,  bisogno nonché di grande coraggio istituzionale.

Che cosa intendo  per  coraggio istituzionale? Presto detto!L’8 gennaio 2017 si voterà (sempre col solito scandaloso sistema) per il rinnovo del Consiglio provinciale. L’esortazione a chi nutre aspirazioni a sedere sulle poltrone del Palazzo di via De Leo, ma più complessivamente a tutti coloro, ad iniziare da me,  che sono legittimati al voto, è di disertare tale appuntamento ove a quella data non  siano state imboccate strade concrete e positive per la soluzione del problema. Una sorta di ammutinamento  delle istituzioni locali contro  l’indifferenza delle istituzioni di grado e livello superiore chiamate ad assumersi precise responsabilità. Atto grave? Certamente! Ma probabilmente l’unico capace di scuotere i tanti anestetizzati dolosamente indifferenti al destino dei lavoratori della  Santa Teresa.

  Avv.  Euprepio Curto

 Già senatore della Repubblica

 

CONDIVIDI

LASCIA UN COMMENTO