“All’inizio della prossima settimana ci sarà un contraddittorio al quale parteciperanno i rappresentanti della Santa Teresa, i funzionari della Provincia, e cui sarò presente anch’io, durante il quale si stabilirà che distanza c’è tra la richiesta della società partecipata rispetto ai crediti rivendicati e le fatture che la Provincia ritiene possano essere effettivamente liquidate. Alla luce di questo si potrà poi elaborare il Bilancio che verosimilmente sarà in perdita, anche se in questo momento non siamo nelle condizioni di quantificarla con precisione”: è quanto dichiara il presidente dell’Amministrazione provinciale, Toni Matarrelli, al termine di un incontro al quale hanno partecipato anche l’amministratore unico dimissionario della Santa Teresa, Giuseppe Marchionna, e le organizzazioni sindacali.
Nel corso dell’incontro è stato esaminato il mancato assolvimento di alcune fatture che per la Santa Teresa sono relative a lavori svolti nel 2022 e dunque inserite nel Bilancio consuntivo di quell’anno, mentre per la Provincia sono riferite all’anno 2023. La questione sarà approfondita e definitivamente cristalizzata nel corso del contraddittorio previsto tra lunedì e martedì prossimi.
“Una volta acquisito lo sbilanciamento, dovremo fare in modo di individuare soluzioni che, in ogni caso, non prevedano la messa in liquidazione della società”, precisa Matarrelli. “Abbiamo registrato una volontà unanime a procedere in tal senso. E per scegliere il percorso migliore per risolvere il problema di questa perdita.
“Purtroppo, se pur si riuscirà a superare questo scoglio, ci sono ulteriori e gravi criticità determinate da una mancanza di risorse per la Santa Teresa, perché dopo la riforma Del Rio, pur essendo attribuite ancora alle Province competenze importanti, le risorse trasferite non sono sufficienti a garantirle. Ora noi abbiamo la consapevolezza che nonostante gli sforzi che andremo a produrre per intercettare le risorse per andare avanti il più a lungo possibile con la Santa Teresa, esse non sono sufficienti ad arrivare al 31 dicembre 2023, che è il primo obiettivo che ci siamo posti.
“Sarà necessario – aggiunge Matarrelli – che oltre agli sforzi che sta producendo l’Amministrazione provinciale, coadiuvata dalle forze sindacali che sono profondamente collaborative, che lo Stato e gli altri enti superiori intervengano per fare in modo di raggiungere questo primo obiettivo, auspicando poi che la riforma, così come è stato promesso dal legislatore, possa essere perfezionata entro la fine del 2023 in modo da avere nuove risorse a disposizione già a partire dal primo gennaio 2024.
Solo così la società in house ha un futuro e una prospettiva: sarà determinante che il governo centrale mandi risorse per garantire la sopravvivenza della Santa Teresa che, è bene ricordarlo, svolge servizi fondamentali per il territorio e soprattutto per i cittadini”.
Se così sarà amministrato il comune, andiamo proprio bene….