Scuola Brindisi vieta festeggiamenti natalizi, D ‘Attis: “Grave, interroghero’ il Ministro”

Nota del commissario regionale di Forza Italia, l’on Mauro D’Attis.

“Pare che nell’Istituto Comprensivo Casale di Brindisi sia stata vietata l’atmosfera natalizia, respingendo l’autorizzazione alla visita e al momento di preghiera con Padre Francesco e negando ogni festeggiamento di natura religiosa.

Il tutto sarebbe dovuto alla necessità di non urtare la sensibilità di chi professa una religione diversa da quella cattolica.

Il festeggiamento del Natale, in Italia e dunque anche a Brindisi, richiama, come il Crocifisso in aula, valori civilmente rilevanti. La nostra cultura è fondata sul Cristianesimo. Solo difendendo la forza della nostra identità cristiana, possiamo confarci bene con gli altri e accettare la loro diversità religiosa.

Una scuola non può decidere di cancellare il riferimento alla nostra identità religiosa se questa non discrimina le altre. In questo caso la libertà di professare una religione diversa è pienamente riconosciuta, ma non si può vietare di festeggiare il Natale di Cristo nella Scuola italiana.

Approfondirò la questione chiedendo al Ministro di spiegare chi e per quali motivazioni ha deciso, eventualmente, tale divieto a Brindisi. Come è ovvio, condivido pienamente la protesta dei genitori”.

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4 COMMENTI

  1. ?e inaudita tale decisione….noi siamo cristiani li abbiamo accolti e si devono adattare alka nostra civiltà cone noi l’ho facciamo negli altri paesi

  2. Lei sig. d’Attis ha interpretato male il messaggio della Dirigente, la quale, invece ha sentito la necessita’ di dare spazio anche ad altri studenti che seguono altre religioni. Vi sono, infatti, bambini cinesi, arabi, musulmani, americani, inglesi…..Non vi è la necessità di interrogare il Ministro. Grazie.

  3. I bambini che professano altre religioni saranno contenti di vivere l’atmosfera gioiosa del Natale a scuola. I genitori che pensano di tutelare i loro figli dal pericolo di Gesù farebbero meglio a combattere i reali problemi che minacciano se stessi e i loro pargoli

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