“Spetta alla Corte costituzionale e non ai sindaci decidere se il decreto Salvini è incostituzionale, come peraltro io fermamente credo. Ed invece fiocca la gara al dissenso ricco di news e povero di conseguenze. La vera disobbedienza non è una dichiarazione stampa o un ordine impartito ad altri; essa consiste nella ricercata violazione della legge con l’intento di subire un’amara sanzione personale (tipo farsi arrestare) e il tutto al fine di segnalare all’opinione pubblica l’ingiustizia della legge violata. Antigone sta ad insegnarlo.”
Lo dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Fabiano Amati.
“Siamo immersi in un clamoroso gioco di propaganda e contro-propaganda. Salvini si crede Creonte senza i suoi pur tardivi scrupoli ed alcuni sindaci si credono Antigone senza la sua disponibilità al martirio.
Stiamo vivendo un periodo in cui tutto è propaganda in tempi brevi, e niente è decisione in tempi congrui con una meditazione.
Salvini soffia sul fuoco delle paure con un decreto fortemente sospettabile di incostituzionalità e caos, ma lo fa ugualmente e in tempi brevissimi perché gli serve per tenere acceso il palinsesto di Facebook; i sindaci di rimando si rifanno giustamente ai buoni principi costituzionali, ma piuttosto che provocare il giudizio più ponderato della Corte costituzionale preferiscono proclamare improbabili disobbedienze à la carte, perché pure per loro vale il palinsesto dei canali social.
E qual è la conseguenza di tutto questo? Niente. Dopo qualche giorno sui giornali, tutto resta esattamente come prima, perché vale più l’impressione di un movimento che una decisione in grado di determinare uno spostamento.”