Soccorritori e autisti soccorritori del 118 in protesta: “Lavoro massacrante e promesse non mantenute. Se non arriva risposta, scatta stato di agitazione”

Gli angeli del soccorso sono sul piede di guerra. Dopo oltre un mese e mezzo di attesa dall’ultimo incontro tra le Organizzazioni sindacali, la ASL BR e l’amministrazione Sanitaservice ASL BR, nel quale si era deciso di affrontare la trasformazione dei contratti part-time in full-time per gli autisti soccorritori, nulla sembra essersi mosso. Eppure, i dipendenti sono costretti a fronteggiare una condizione lavorativa sempre più insostenibile, con turni estenuanti, ferie non concesse che mettono a rischio la loro salute e compromettono la vita familiare.

La CISL FP Taranto Brindisi ha infatti sollevato il proprio disappunto attraverso una dura nota inviata agli organi di vertice della Sanitaservice ASL BR e alla Direzione Generale dell’ASL BR. In essa, Giuseppe Lacorte, responsabile della CISL FP Taranto Brindisi,  denuncia il mancato aggiornamento sullo stato dell’iter per l’adeguamento dei contratti, pur avendo già ricevuto la promessa di una risposta rapida. “Oggi i lavoratori sono stanchi e demotivati, e la situazione sta diventando intollerabile”, dichiara il sindacalista, che punta il dito contro la mancanza di azioni concrete e tempestive.

Il nodo centrale riguarda l’approvazione da parte dell’assessorato e il dipartimento alla salute di Bari per l’incremento del numero di dipendenti per postazione 118, misura già attuata in altre province della Regione, ma non a Brindisi che ne conta 5. La richiesta di nulla osta da parte dell’ASL BR risulta ancora in sospeso, mentre i dipendenti sono costretti a un sovraccarico di lavoro che sta minando il loro equilibrio psicofisico.

Di fronte a questa situazione, la CISL FP ha minacciato azioni incisive se non arriveranno risposte concrete entro dieci giorni. In caso contrario, non esiterà ad intraprendere lo stato di agitazione del personale, con la possibilità di scioperi e altre forme di protesta. “I lavoratori hanno diritto a un orario di lavoro umano, che rispetti i loro diritti e la loro dignità. Se non verranno garantiti gli adeguamenti richiesti, le conseguenze saranno inevitabili”, avverte ancora Lacorte.

In attesa di un riscontro urgente, i lavoratori si preparano a difendere i propri diritti con ogni mezzo, non escludendo il ricorso a forme di lotta più incisive per far valere le proprie ragioni. La pazienza sta per finire e, se non ci saranno cambiamenti rapidi, la protesta diventerà inevitabile.

UFFICIO STAMPA

 

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