Da tempo ci siamo espressi sulle emergenze lavoro e sviluppo a Brindisi, due variabili interdipendenti una dall’altra; in particolar modo approfittando di una transizione ecologica, che ribadiamo, non significa solo transizione energetica, bensì sostenibilità ambientale, economica e soprattutto sociale, traguardando quei 17 goals dell’Agenda 2030 i cui primi due sono combattere povertà e fame.
Ciò significa, anche, traguardare un nuovo modello di sviluppo che crei nuova occupazione caratterizzata da legalità e sostenibilità, senza mortificare quella attuale; modello meritevole di un confronto costruttivo, scevro da pregiudizi e strumentalizzazioni.
Pertanto, prendere posizione a favore di un deposito Edison di gas naturale liquefatto (Gnl) da realizzare a Brindisi è, per la Cisl territoriale, un atto di coerenza e responsabilità, in quanto opporsi significherebbe non tutelare né l’ambiente né l’occupazione .
Lo stesso PNIEC, ha previsto il Gas come fonte energetica utile alla transizione e, soprattutto, fonte essenziale per un minor impatto ambientale.
Tutto questo fino a quando le fonti di energie rinnovabili non sostituiranno totalmente le fonti energetiche tradizionali che garantiscono, ancora, la copertura del fabbisogno energetico del Paese e del suo sistema produttivo (trasporti, automotive, siderurgia, meccanica, chimica, agroindustria, edilizia, ecc.).
Oltre a prevedere uno sviluppo dell’idrogeno verde per tutti quei settori non elettrificabili.
Come ha dichiarato il Ministro Cingolani la transizione ecologica “non è una passeggiata” e questo, ovviamente, in virtù dei costi economici e sociali .
A tal proposito, infatti, da più parti, a livello europeo e non solo, sono state manifestate preoccupazioni a seguito del recente pacchetto su ambiente e clima, il Fit For 55 varato dalla Commissione europea che prevede misure molto sfidanti per la de-carbonizzazione e per l’abbattimento della CO2 a metà secolo.
Una strategia ambientale che dovrebbe assicurare al nostro continente la leadership nella transizione energetica.
Ma le misure previste, affinché non si rivelino un trauma per l’economia e il lavoro, andrebbero realizzate con responsabilità e opportuna gradualità, salvaguardando sviluppo e occupazione con una visione di futuro che si faccia carico, soprattutto, dei destini delle nuove generazioni.
La stessa Commissione Europea ha, infatti, proposto un Fondo sociale per il clima da 72,2 miliardi di euro per il periodo 2025-2032, cui potrebbero aggiungersi finanziamenti pubblici nazionali analoghi, con la possibilità di arrivare a mobilitare il doppio della cifra, 144,4 miliardi di euro per lo stesso periodo di tempo.
Come Cisl territoriale, anche a fronte di un dibattito che nella massima assise pubblica brindisina rischia di eludere quale sia la vera posta in gioco, non possiamo che indirizzare il nostro appello al ministro Cingolani, alla Ministra Carfagna ed alla Regione Puglia, affinché la responsabilità politica in uno con la corresponsabilità sociale, orientino le buone scelte energetiche ed economiche per Brindisi e, più in generale, per il Sud.
Gianfranco Solazzo