Il Sindacato COBAS conferma il sit in dalle 9:00 di domani mattina sotto al comune di Brindisi in quanto, ad oggi, attendiamo ancora di essere convocati dal Consorzio dell’Ambito BR1 al quale avevamo fatto una richiesta formale di incontro urgente per avere chiarimenti sia per quanto riguarda la decisione del comune di Brindisi di sospendere il servizio a causa dei mancati pagamenti delle compartecipazioni delle rette per avere accesso all’ assistenza domiciliare e sia per fare luce sugli incresciosi episodi di vessazione, di cui siamo venuti a conoscenza, che le lavoratrici e i lavoratori dei servizi territoriali e dello sportello sociale hanno subito sul loro posto di lavoro da parte del Dirigente dei Servizi Sociali.
Se non si interviene subito per rimettere ordine alla questione temiamo che la decisione del comune di Brindisi di sospendere i servizi di assistenza domiciliare, oltre a generare effetti collaterali negativi sul personale addetto, potrebbe generare anche gravi ripercussioni su decine e decine di famiglie brindisine con disabili gravi a carico che hanno difficoltà economiche.
Abbiamo sempre puntato il dito nei confronti di una gestione “ragionieristica” dei servizi sociali e queste sono le conseguenze che si sono palesate, esattamente come avevamo previsto da tempo che sarebbero accadute.
Nella iniziativa che faremo domani sotto al comune chiederemo di fare chiarezza sugli atteggiamenti vessatori e sulle ingerenze indebite che il Dirigente ha avuto nei confronti degli operatori dello sportello sociale.
Anche per questo motivo, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, chiederemo la rimozione immediata dall’incarico dell’attuale Dirigente dei Servizi Sociali perché lo riteniamo inadeguato al ruolo.
Chiederemo il ripristino immediato del servizio ADI e SAD a prescindere dal regolamento della compartecipazione che deve essere necessariamente e profondamente rivisto.
Rinnoviamo l’invito a partecipare tutti, lavoratrici e lavoratori dei servizi ADI/SAD e dello sportello sociale, le famiglie interessate alle quali è stato sospeso il servizio di assistenza domiciliare e i cittadini indignati.
Per il COBAS – Cosimo Quaranta