Sospensione ricoveri e chiusura temporanea di Ostetricia del “Camberlingo”: le reazioni

Cgil

La Fp Cgil scrive alla Asl chiedendo la revoca immediata delle disposizioni. “A nemmeno due settimane dall’ultima nota della scrivente Os, inerente proprio l’accesso a servizi di cura sicuri per le donne del territorio brindisino, la risposta dell’Asl Br è, in pratica, la conferma di quanto paventato da anni da questa Os che, suo malgrado, si è trovata ad essere una cassandra sin dal primo piano di rientro imposto alla Puglia: la morte del Ssn nella provincia brindisina”.

“A tale ultimo proposito, la scrivente Os non può non rilevare l’iceberg disorganizzativo, contro cui si sta schiantando la ‘sicurezza delle cure’ dell’Asl Br (parte costitutiva del diritto alla salute, perseguita nell’interesse dell’individuo e della collettività, a mente della riforma Gelli), di cui la nota di che trattasi ne sottolinea a pieno la profondità.  Dopo la chiusura del punto nascita privato convenzionato (Salus), un altro punto nascita muore nell’Asl Br. Nella consapevolezza della grande professionalità solerzia ed abnegazione del personale delle Uoc di Ginecologia Ostetricia, Anestesia e Rianimazione, Neonatologia, dell’ospedale A. Perrino, sempre coeso nel loro lavoro collettivo, codesta amministrazione ha considerato che la suddetta chiusura aggraverà in modo non prevedibile non solo il carico lavorativo del personale di questi reparti già gravati da croniche inveterate e notissime gravi carenze di organico medico e di comparto, ma soprattutto il rischio clinico ovvero peggiorerà la sicurezza delle cure di persone nel delicatissimo momento che è il passaggio di vita che può evolvere drammaticamente repentinamente?”

“Come è stata pensata la centralizzazione di tutte le nascite della provincia brindisina in un ospedale che, peraltro, oltre alle carenze di personale, ha anche un numero insufficiente di posti letto per rispondere a questo aggravio di domanda di salute nonché una distanza enorme tra la sala parto, posta al nono piano, e la sala operatoria, posta al quinto piano, con le inefficienze strutturali del sistema ascensoristico che potrebbero mettere in ulteriore grave difficoltà i professionisti coinvolti? Come è possibile centralizzare al Perrino questa enorme domanda di salute senza rimodulare l’intero piano delle emergenze urgenze dei reparti interessati? Alla luce di quanto sopra, la scrivente, pertanto, chiede la convocazione con urgenza delle delegazioni trattanti per discutere nel merito tutte le problematiche relative alla chiusura del punto nascita di Francavilla”.

Denuzzo

“La chiusura temporanea del Reparto di Ginecologia e Ostetricia del nostro ospedale è una notizia sconfortante, soprattutto per le future mamme. Lo comprendo, i miei figli sono nati entrambi a Francavilla Fontana. Per il ruolo che ricopro ho il dovere di affrontare la questione in maniera consapevole, senza lasciarmi andare a dichiarazioni superficiali. Si tratta di avere rispetto nei confronti di tutti voi”. Ha scritto il sindaco di Francavilla Fontana in un lungo post su Facebook.

“Questa mattina ho chiesto la convocazione con urgenza di una conferenza dei sindaci della provincia, che terremo nei prossimi giorni per discutere senza diplomazie. Perchè il “Camberlingo” è il punto di riferimento per un territorio molto vasto e di fronte alle ipotesi di un ridimensionamento o di chiusure parziali non sarà soltanto la nostra Città a mobilitarsi: lo abbiamo detto anche durante il Consiglio comunale monotematico del settembre scorso, che non esitammo a convocare. Sono in contatto costante con le altre istituzioni a partire dal Consigliere regionale Maurizio Bruno, con il quale abbiamo convenuto naturalmente che faremo ogni sforzo per venire fuori da questa situazione di emergenza il prima possibile”.

“Sappiamo che nelle prossime settimane si perfezioneranno le assunzioni previste dall’Asl di Brindisi e nuovi medici arriveranno anche qui. Questo è importante, ne ho avuto conferma dal commissario straordinario dott. Giovanni Gorgoni. Ma per il momento non disponiamo di un numero sufficiente. Secondo il comunicato diffuso dalla stessa Asl la decisione della chiusura temporanea è dovuta al fatto che ‘nessuno ha accettato di essere assunto a seguito delle procedure di reclutamento’ avviate nella ricerca di una soluzione tampone. È il nodo venuto al pettine della sanità pubblica in tutta Italia: la carenza drammatica di personale deriva da scelte compiute a livello statale che da molti anni comportano tagli sistematici delle risorse e frappongono ostacoli per tanti ragazzi che sognano di intraprendere quella professione”.

Luigi Caroli

“Tre mesi fa fummo facili profeti quando prevedemmo la chiusura del reparto di ostetricia dell’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana. Il nostro grido di allarme non fu ‘gettato’ per poter dire oggi: abbiamo avuto ragione! Ma lo facemmo perché ci fosse il tempo per corresse ai ripari e scongiurare la chiusura, convinti che chi ha il compito di gestire la Sanità pubblica non debba mai gettare la spugna e se lo fa, certifica la sua incompetenza e inadeguatezza e quindi ne dovrebbe trarre le conseguenze. Nel caso della Asl di Brindisi, per altro, ne abbiamo anche avuto l’esempio plastico: l’allora direttore generale Flavio Roseto si è dimesso, forse perché aveva la consapevolezza che di fronte al totale fallimento della Sanità nella provincia di Brindisi altro non restasse che alzare bandiera bianca.

“Ma Roseto non può essere l’unico responsabile che dovrebbe avvertire la necessità di andarsene per i danni che si stanno perpetuando sulla pella dei brindisini. Le responsabilità sono soprattutto politiche e la chiusura di Ostetricia per l’atavica carenza di medici non può essere l’alibi per chiudere un reparto che priva una città importante come Francavilla di un punto nascite. La carenza di medici è un problema pugliese, anzi italiano e non credo che venga risolto ovunque chiudendo i reparti!

“Ma in questa vicenda il silenzio più emblematico è quello del collega consigliere regionale del Pd, Maurizio Bruno, che avrebbe dovuto sollecitare il suo presidente Emiliano e il suo assessore Palese a trovare una soluzione alla chiusura. E’ evidente che il fregiarsi della delega della Protezione civile è molto più importante che difendere la salute dei suoi concittadini.”

 Antonio Andrisano

Andrisano presenta un’interrogazione al sindaco di Francavilla Fontana (con richiesta di risposta, anche scritta, nel corso del prossimo consiglio comunale già fissati per il 17/18 aprile 2023) e per conoscenza al presidente della provincia di Brindisi

del commissario straordinario Asl Brindisi chiede al sindaco di Francavilla “di voler riferire in merito alle iniziativa già assunte o che intende assumere nelle prossime ore anche di concerto con gli altri sindaci del territorio e con il presidente della pronvincia di Brindisi, nonché con il commissario straordinario Asl Brindisi per la gestione di questo periodo di momentanea chiusura del reparto presso l’ospedale “Camberlingo” di Francavilla Fontana e soprattutto di voler riferire quali iniziative ha già assunto o comunque intende assumere, ove dovesse occorre anche di concerto con altri enti, per garantire la riapertura – nel più breve tempo possibile – del reparto di ostetricia e ginecologia presso l’ospedale “Camberlingo”.

Fabiano Amati

“La sospensione dell’attività era ampiamente prevedibile, nonostante il continuo sminuire e minimizzare di Emiliano e compagni, che anche in queste ore non stanno considerando lo stesso rischio per il Perrino di Brindisi. La causa di quanto accaduto non è solo la carenza dei medici. Scontiamo pure l’assenza di una centralizzazione regionale delle procedure concorsuali, di reclutamento, turnazione e destinazione. Ogni Asl è purtroppo una repubblica autonoma e indipendente. Un’assurdità”.

“Infatti: la carenza di personale per la ginecologia di Francavilla Fontana, detto per esemplificare, è stata causata da procedure concorsuali attivate da altre aziende pugliesi, alle quali ha partecipato personale già in servizio presso la Asl di Brindisi. Per cui, l’aver superato il concorso ha determinato le dimissioni da Francavilla Fontana di alcuni medici, che hanno poi preso servizio presso l’altra azienda sanitaria pugliese, sguarnendo l’unità operativa di provenienza. Siamo di fronte, insomma, a pendolarismo concorsuale con conseguenze paradossali: aziende sanitarie pugliesi che sottraggono personale ad altre aziende pugliesi”.

“A ciò si aggiunga che per coprire i turni bisogna ricorrere a procedure d’interpello, piuttosto che a ordini di servizio, che nel caso di Francavilla Fontana non hanno avuto l’esito sperato. E tutto ciò proprio per il fatto che ogni Asl è un mondo a parte e che addirittura all’interno delle stesse Asl non si può nemmeno utilizzare, in caso di carenze, il personale dell’assistenza territoriale per l’assistenza ospedaliera e viceversa. Bene, questo sistema è insostenibile. Il reclutamento e la gestione del personale devono essere centralizzati, evitando così di lasciare a rischio chiusura unità operative importanti”.

“Si avrà il coraggio di fare questa importante riforma? Un’azienda sanitaria unica regionale almeno per gli aspetti relativi al reclutamento e alla gestione del personale? Spero di sì. Adesso però resta solo da confidare che per Francavilla Fontana vi sia l’immediata conclusione della procedura concorsuale in atto, pur nella consapevolezza che si tratta di selezionare medici in fase di specializzazione, con tutte le limitazioni operative che ciò comporta”.

Maurizio Bruno

“La chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Camberlingo di Francavilla per la mancanza di medici è un disastro non solo per Francavilla Fontana, ma per le donne e le famiglie di tutto il territorio, di tutti i Comuni vicini per i quali quell’ospedale è il loro ospedale. La notizia di questa decisione presa dall’Asl non arriva all’improvviso. Sapevamo da mesi della drammatica carenza di personale medico e questo rende la questione, se possibile, ancora più grave e allarmante”.

“Perché se non è stato possibile colmare questa mancanza in mesi di ricerche, vuol dire che l’indisponibilità di professionisti è più grave di quel che temessimo. E se dovesse, come potrebbe, riguardare altri reparti (penso a quelli più in difficoltà come radiologia o ortopedia), potremmo dover assistere inermi ad altre chiusure. Il punto però è proprio questo: non possiamo rimanere inermi. Non davanti a ciò che conta di più in assoluto: la sanità e la salute. Se vengono a mancare questi presidi di vita, allora manca tutto. Ed è nostro dovere mobilitarci immediatamente e nel modo più determinato e deciso possibile per venirne a capo a strettissimo giro”.

“In queste ore sono in costante contatto con il commissario dell’Asl e con il sindaco Antonello Denuzzo. E insieme a quest’ultimo riteniamo che la prima cosa da fare sia convocare immediatamente una conferenza di tutti i sindaci del territorio per trovare assieme una rapida soluzione. Per quel che al momento ci è dato sapere la chiusura del reparto non è definitiva, ma temporanea. Dovrebbe durare fino al 15 maggio e le emergenze per le nascite saranno nel frattempo seguite dall’ospedale Perrino di Brindisi. Ma non possiamo aspettare l’ultimo giorno e scoprire che magari nulla o poco è stato risolto. Forse non ce ne rendiamo pienamente conto. Ma la situazione è estremamente grave. E più passerà il tempo senza una soluzione strutturale, peggio sarà”.

LA UIL FPL BRINDISI 
La notizia della chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Carbellingo di Francavilla, è l’ennesima operazione di smantellamento della sanità Brindisina, frutto di gestioni manageriali  del decennio passato, improntante ad allontanare professionalità e a non essere volutamente “attraente”, sino a portare alla chiusura di unità operative per assenza di personale, nel caso specifico ultimo quello medico. Personale in generale che, grazie a imposizioni di trasferimento forzato per risolvere le problematiche (es. della coperta corta), sarebbero state messe in condizioni di lasciare il servizio per altre soluzioni lavorative, creando danno su danno, nel menefreghismo più totale dei dirigenti luminari della sanità pugliese. Politiche che nelle ultime settimane sono state evidenziate da un “commissario fantasma” del quale, salvo qualche incontro istituzionale extraziendale e di   rilevanza mediatica, attualmente non si hanno notizie a Brindisi. Già il 13 marzo la presente O.S., provocatamente aveva lanciato il “Mayday” per il servizio di Reumatologia senza ricevere alcuna risposta in merito, poiché chi doveva dare delle risposte era impegnato in passerelle durante gli sbarchi di poveri disperati, l’attuale moda politica. Con quella provocazione, chiedendo l’intervento di “Emergency”, oggi, siamo convinti che quest’ultima debba intervenire in ausilio alla grave situazione del locale Pronto Soccorso, sempre in costante declino e considerata l’attesa media delle ambulanze nell’ultima giornata di n. 4 ore, per continuare con un attesa per l’utente di circa 12/24 ore. Siamo costretti a chiedere aiuto ad “Emergency “anche per il personale di supporto visto che la Regione Puglia ha già avviato lo smantellamento della Sanitaservice, sottraendo personale ausiliario ai vari servizi.
Si assiste alla politica manageriale del “Caos”, che consente di non avere responsabili e di poter decidere sui bisogni dell’utenza e dei lavoratori, ormai in balia del marasma più totale. Un sistema di inefficienza, inefficacia, inappropriato e totalmente privo di logica, grazie a dirigenti che devono solo rispettare “ordini” dal “comando generale” di Bari laddove assessorati e dipartimenti vari impartiscono direttive incomprensibili e soprattutto ancorate a logiche opportunistiche e autarchiche.
La UIL FPL BRINDISI, si dichiara preoccupatissima per la gravissima situazione in cui versa la sanità Brindisina e per il totale abbandono istituzionale in cui versa. Anche perché siamo certi che le sorprese ormai quotidiane potrebbero ogni giorno nascondere danni sempre più grandi dei precedenti.
Infine, ci viene segnalato che nei prossimi giorni verranno sospese le attività del servizio di terapia intensiva neonatale del “Perrino”, fatto che se fosse vero sarebbe uno dei più gravi della storia della sanità Brindisina. Si creerebbe inoltre una mobilità passiva verso altre Asl attigue che in certi servizi non vivono anche loro momenti di grande prosperità sia logistica che professionale.
È inutile che qualcuno rilasci false aspettative, vista la storia che ci insegna come la chiusura temporanea della terapia intensiva di Neurochirurgia del Perrino anni fa, non è stata più riaperta.
Vorremmo capire a quale livello è indirizzato l’Ospedale Perrino se non a diventare uno stabilimento-satellite dell’ospedale di Monopoli che gode la “simpatia di politici brindisini geograficamente vicini a tale aerea” ed altri a capo del “sistema regione puglia”.
Abbiamo certezza, oggi, delle motivazioni delle dimissioni dell’ultimo Direttore Generale, sicuramente disperato e martire dell’attuale sistema politico regionale.
La Uil Fpl Brindisi, con la sua segreteria, dirigenti e attivisti è pronta ad una attività di contrasto alle fallimentari e vetuste politiche sanitarie con dimostrazioni e scioperi sia nei confronti dell’attuale apparente dirigenza aziendale che dell’Assessorato regionale alla sanità.
Il Segretario Generale Gianluca FACECCHIA

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