E’ polemica a Brindisi per l’uscita dalla sala giunta, al momento della approvazione della delibera sulle manifestazioni del Gay pride regionale 2024, del vicesindaco Massimiliano Oggiano e dell’assessore ai Servizi sociali, Antonio Pisanelli, entrambi esponenti di Fratelli d’Italia. I due non hanno apposto la propria firma sull’atto che sancisce la compartecipazione del Comune di Brindisi all’evento. Un fatto, questo, che ha provocato una forte reazione da parte di diversi esponenti politici. Tra questi, il consigliere Roberto Quarta, eletto nella lista di Fratelli d’Italia ma attualmente al centro di un procedimento di espulsione dal partito, i quale ha condannato l’atteggiamento dei due assessori, sottolineando che nel XXI secolo non dovrebbero esserci forze politiche che scelgono l’isolamento e l’intolleranza. Sulla vicenda è intervenuto anche il Partito Democratico di Brindisi che ha dichiarato che il comportamento di Pisanelli, assessore ai servizi sociali, è inaccettabile e contraddice i principi fondamentali della democrazia e dei diritti civili. E chiede al sindaco Pino Marchionna di considerare la permanenza di Pisanelli nella giunta. Sulla questione, a difesa dei due esponenti di Fratelli d’Italia, è intervenuto il presidente provinciale di Fratelli d’Italia e consigliere regionale Luigi Caroli che ha respinto le critiche, sostenendo che gli assessori non hanno espresso un voto contrario alla delibera, ma erano semplicemente assenti al momento del voto. Caroli, infine, accusa il PD di fare un “processo alle intenzioni” e di cercare argomenti sensazionalistici per attaccare l’amministrazione comunale.