La stagione balneare, il turismo e la gestione post covid di tutta la materia sono al centro di una serie di osservazioni e questioni poste all’Ammi – nistrazione comunale da parte della formazione «Riva Destra». «In giro per i lidi di Brindisi – scrive il coordinamento cittadino -, abbiamo scoperto che non ci sono più posti disponibili. E non solo delle cabine, prenotate già in periodo invernale, ma proprio degli spazi sul tratto di spiaggia definita libera (sulla carta). Addirittura in un lido, ci hanno riferito che gli ospiti verranno accompagnati nelle parti laterali della spiaggia, delimitati e che se si sposteranno nel tratto recintato, verranno cacciati e non fatti più entrare (come e con quale autorità sono tutte da vedere). L’emergenza covid, ha infatti imposto una limitazione degli spazi anche sulla spiaggia, vincolando i gestori ad un limitato numero di ombrelloni; già tutti dati a parte qualche rarissima eccezione. Il costo, per noi eccessivo, motivato dai gestori dalle spese di sanificazione e da una ipotizzata riduzione degli introiti, è ben aldilà dei prezzi che ci si aspetterebbe da una città che ha l’am – bizione di salire il difficile crinale del riconoscimento di meta turistica nel sentire dei turisti. Tra l’altro, non sono neanche competitivi con quegli di stabilimenti prossimi della provincia». Secondo la formazione politica «si pongono a questo punto, alcune macroproblematiche alle quali ci auguriamo che l’amministrazione cittadina e le autorità di competenza diano risposte immediate: come verrà gestito l’afflusso di bagnanti che non avranno accesso ai lidi e che si riverseranno nelle spiagge libere? Non avranno vincoli distanziometrici? Come si interverrà per evitare situazioni di spiacevoli, chiamiamole così, incomprensioni? Come verranno accolti e gestiti i potenziali turisti che “testeranno” Brindisi, ma avranno solo un accesso alle spiagge libere? Ci sarà modo di intervenire finanziariamente, per non gravare eccessivamente sulle tasche dei fruitori e far fuggire quel turismo pioneristico a Brindisi?». E ancora: «Visto che il sindaco ha esteso a 13 anni le concessioni (per noi illogicamente, ma questo è un altro discorso) si può pensare che, una volta finita l’emergenza, i prezzi ritorneranno agli standard naturali, senza sperare in un gesto d’amore dei gestori (come ha fatto il premier Conte invocando l’amore (?) dalle banche)? Purtroppo le reazioni scomposte all’emergenza, seppur comprensibili umanamente, non hanno alcuna giustificazione da chi dovrebbe risultare un punto fisso, un faro, nella nebbia della ansiolitica emergenza. Ci auguriamo che la gestione, a mente e sangue freddi, possa porre rimedio e riportare sui giusti binari la confusionaria e asimmetrica situazione venutasi a creare. Se il primo problema è il covid, il secondo è la manifesta inopportunità delle scelte dirigenziali nel gestire l’emergenza: Versalis docet. Ci auguriamo che alla presente nota, non si dia una risposta mediatica, da campagna elettorale permanente, ma una risposta nei fatti, dato che vuole essere un suggerimento e uno spunto per intervenire e salvare il salvabile».