BRINDISI – Inizierà stasera la stagione teatrale del Verdi, con uno spettacolo di grande spessore e rilievo sociale come “Il sindaco pescatore”, che ripercorre,attraverso un recital interpretato dall’attore Ettore Bassi, le vicende del coraggioso sindaco di Pollica, Vassallo, il quale venne assassinato dalla camorra per averne ostacolato le illecite attività.
Il cartellone è di ottimo livello, probabilmente superiore a quello degli ultimi anni, e questo suona come una sorta di miracolo se si pensa che la stagione teatrale ha rischiato di non vedere la luce. Certo, le difficoltà restano immutate, il solo Comune di Brindisi (che proprio ieri, con determina dirigenziale, ha disposto un impegno di spesa pari a 150.000 Euro) e qualche sponsor non garantiscono la dovuta serenità per programmare il futuro. C’è poi da seguire la vicenda del taglio degli stipendi del personale – che suona come una mossa disperata per provare a rendere il più sostenibile possibile un bilancio oramai asfittico – il cui epilogo non è dato conoscere. Ma questi sono argomenti che si approfondiranno in un secondo momento; oggi è giusto celebrare l’inizio di una stagione che sarà certamente di gradimento per il maturo pubblico brindisino, aduso ad assistere, oramai, a spettacoli di grande livello.
Queste le dichiarazioni del Direttore artistico Carmelo Grassi raccolte nel corso di una frenetica vigilia.
“Per il primo spettacolo siamo molto vicini al sold out, faremo registrare circa 800 presenze a fronte di una capienza di 985 posti. In generale la vendita delle varie tipologie di abbonamenti sta procedendo molto bene, addirittura meglio dello scorso anno, quando furono comunque raggiunti numeri ragguardevoli”.
Lo scorso anno il 100% del costo delle compagnie fu coperto attraverso il ticketing: date le premesse si può ottimisticamente pensare di bissare il successo?
“Non voglio prendere ufficialmente questo impegno ma penso proprio che il trend sia quello. Questo è un dato straordinario, perché non è affatto scontato che il solo pubblico riesca a coprire i costi inerenti le compagnie. Basti pensare che gli altri teatri, di media, riescono a coprire circa il 40% dei costi delle compagnie. Questo è soprattutto il frutto dell’eliminazione della seconda serata di replica, scelta ineludibile per raggiungere il risultato dell’autosostenibilità”.
Certo, oltre alle compagnie ci sono tante altre spese che non sono coperte dal botteghino…
“Questo è un aspetto che non curo io, bensì il sindaco. Le altre spese attengono i vigili del fuoco, il riscaldamento, le hostess, i tecnici, il costo del personale della fondazione. Tutte questo resta fuori dalla mia competenza, io mi occupo solo del cartellone e della direzione artistica in generale”.
A proposito di spettacoli, ve n’è qualcuno che ha già fatto registrare il sold out?
“No, ancora no. Posso però dire che quasi tutti gli spettacoli hanno già raggiunto un gran numero di adesioni”.
Qual è il feedback delle compagnie rispetto al pubblico di Brindisi? Ci sono registi o attori che si propongono per esibirsi nella nostra città?
“Beh si, ma questo accade da anni. Brindisi, come Bari, Taranto, Foggia, Barletta, rappresenta un punto di riferimento, sia per la grandezza del teatro, che per la qualità sempre elevata delle stagioni proposte nel corso dell’ultimo decennio. Quando vengono a Brindisi sono tutti molto contenti, perché trovano un pubblico maturo, oramai formato, ed in grado di accogliere anche spettacoli che richiedono uno sforzo intellettivo superiore”.
Insomma, il Teatro Verdi, nonostante le difficoltà in cui è costretta a barcamenarsi la fondazione, continua a rappresentare il fiore all’occhiello della città. Speriamo non appassisca mai, non ce lo possiamo permettere.
Buona stagione a tutti!
Andrea Pezzuto Redazione |