Stato di agitazione per i lavoratori delle pulizie e del portierato della Cittadella della Ricerca

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo una nota dei Cobas sullo stato di agitazione dei lavoratori delle pulizie e del portierato che lavorano presso la Cittadella della Ricerca.

Il Sindacato Cobas dichiara lo stato di agitazione dei 9 lavoratori delle pulizie e 4 del portierato che lavorano presso l’Università del Salento, presso la Cittadella della Ricerca.
Il Sindacato Cobas promuove  un sit-in presso la Università del Salento per Lunedì 3 Luglio a partire dalle ore 5,30 contro il taglio del 40%  del già misero orario di lavoro.
Eclatante il caso di una lavoratrice che ha una sola ora di lavoro al giorno e che dovrebbe passare a 36 minuti.
Le 9 persone impegnate nelle pulizie avevano questo orario di lavoro settimanale part time:
1 persona a 5 ore, 1 persona a 8 ore, 3 persone a 10 ore, 2 persone a 14 ore, 1 persona a 18 ore, 1 person a 20 ore.
Le 4 persone impegnate nel portierato dovrebbero passare da 40 ore a 25.
La Università del Salento, con straordinaria arroganza, prende la  decisione nella giornata del 29 Giugno e la fa comunicare dalle nuove ditte interessate ai lavoratori nella giornata di ieri, 30 Giugno.
Il Sindacato Cobas ha chiesto 15 giorni di tempo per approfondire la riduzione così pesante di già pochissime ore di lavoro trovando di fronte a sè un muro.
La ditta nuova delle pulizie ci ha comunicato che se le lavoratrici si opporranno a questa decisione porteranno lavoratori da Lecce.
L’Università del Salento, che da Brindisi ha sempre preso tanti soldi, con questa operazione intende risparmiare qualche misero euro mentre ai suoi distribuisce  lauti guadagni .
Il segreto di questa operazione sta nel fatto che invece di lavare ogni giorno per terra si può passare a lavare ogni 2 /3 settimane….ed i vetri pulirli una volta all’anno.
Così l’Università di Lecce risparmia ,con il coltello puntato alla gola di persone che hanno bisogno e che con la riduzione di orario non coprirebbero nemmeno le spese della benzina per recarsi a lavoro.
Basta con questi ricatti della Università del Salento, che di Salento ha solo il nome e che ci tratta come una sua colonia.
Il Cobas promuove una battaglia a partire da Lunedì per la dignità del nostro territorio
,che non intende continuare a subere ricatti.
Il diritto allo studio deve essere garantito, evitando un continuo battere cassa da parte della Università di Lecce come se fossimo una succursale da cui prelevare sempre soldi o altrimenti chiude.
Dignità per chi lavora che è stata profondamente offesa.

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