BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo integralmente un intervento di Claudio Niccoli, ex consigliere comunale del Partito Repubblicano.

Nella sua nota, Niccoli ‘punzecchia’ il Commissario Prefettizio, gettando ombre sul suo modus operandi, come se fosse, cioè, ‘diretto’ da una regia politica. Non solo. Invoca persino l’intervento del Prefetto e, in subordine, del Ministero degli interni “per chiarire alcune posizioni assunte da chi rappresenta  lo Stato nel comune di Brindisi”. Il riferimento è alla recente rotazione dei dirigenti adottata da Santi Giuffrè, al ruolo del segretario Alemanno (che va a sostituire l’ex dirigente dell’Ufficio Legale Francesco Trane) ed alla revoca degli incarichi agli amministratori delle tre partecipate: Multiservizi, Energeko e Farmacie comunali.

Di seguito la nota: 

La città delle parate, delle conferenze stampa organizzate, la città dei parlato del nulla.

Abbiamo assistito all’ennesima rappresentazione teatrale condita di riferimenti giuridici, di leggi scandite con fermezza e con proprietà di linguaggio burocratese.

Ma come sempre quello che conta è il risultato finale, non la cornice; insomma per dirla alla Andreotti abbiamo assistito alle cosi dette “Convergenze Parallele”, sappiamo per i pochi studi matematici che due rette parallele non si incontrano mai.

Il commissario Prefettizio del Comune di Brindisi, coadiuvato dal sub commissario con la presenza del Segretario Generale dott. Alemanno, ha spiegato alla città come intende organizzare la macchina Comunale, le aree, le Macroaree e via dicendo.

Partiamo dalla prima contraddizione: un Commissario Prefettizio si deve occupare di Ordinaria Amministrazione, giammai di straordinaria: quella è appannaggio di chi è eletto dal popolo e si assume le sue responsabilità di fronte ai cittadini e agli elettori. Se la politica non funziona non può essere sostituita da apparati o uomini burocratizzati, viene meno un capisaldo della democrazia partecipata.




Il Comune di Brindisi ha 400 dipendenti ed è storicamente sotto organico rispetto al rapporto utente – cittadino- qualità dei servizi.

Il Commissario, ipotizzando di essere a Milano o in una Regione, che fa? Istituisce delle Macroaree, due per l’esattezza, che al di là dei compiti dei dirigenti in essere dovranno essere gestite da qualcuno a livello apicale e sapete da chi ? Da due dirigenti del Comune di Brindisi che oltre alle loro competenze avranno delle altre indennità di posizione: altri denari, altro sperpero. Non servono le Macroaree in una città di 90.000 abitanti e 400 dipendenti sotto organico. Non occorrono tanti generali e pochi soldati o quadri intermedi ma ci deve essere una giusta proporzione tra le parti. Una ripartizione funziona se all’interno della stessa ci sono tutte le figure necessarie non solo chi la dirige. Non serve a nulla. Se è così, questa organizzazione sarà e dovrà essere appannaggio di chi rivestirà il ruolo di prossimo Sindaco della città e non di un Tecnico, altrimenti siamo di fronte ad un atto politico e non di ordinaria Amministrazione. Inoltre non si capisce il perché della nuova rotazione dei Dirigenti, fatta appena un anno fa, in ottemperanza alle indicazioni dell’Anac, che oggi prevede che quasi tutti i dirigenti ritornino ai loro posti: gli stessi prima della elezione della Carluccio. Ma che rotazione è? Partiamo dall’assunto che esistono capacità e professionalità di ogni singolo Dirigente, ma perché questa forzatura? Forse la rotazione vale solo 12 mesi e poi tutti ai loro posti o esistono altre motivazioni che non si conoscono?

Ma è successo un altro fatto grave sia sotto l’aspetto economico e finanziario che di rilevanza politica. Che senso ha revocare i Presidenti delle partecipate, atteso che gli stessi faranno ricorso avverso a tale revoca e che la giurisprudenza in materia ha sempre visto le Pubbliche Amministrazioni soccombenti, atteso che il Codice Civile è in netto contrasto con lo Statuto Comunale e di solito prevale la norma del Codice che prevede solo la giusta causa come possibilità di revoca. Credo che la presentazione dei bilanci in attivo delle le partecipate non possono permetterlo. Ma vi è di più: chi verrà scelto dal Commissario con Bando Pubblico sarà sicuramente revocato dal nuovo Sindaco e dalla nuova Giunta , quindi nuovo contenzioso in prospettiva; insomma tanti soldi pubblici spesi sulla pelle dei cittadini. Perché? Non si capisce.

Altro fatto non trascurabile e di rilevanza politica è che il Commissario dovrà scegliere i prossimi Presidenti in base a cosa? Ai curricula, all’esperienza ect ect., ma sarà sempre una scelta politica qualsiasi essa sia: il Commissario ne ha diritto? Rientra nelle sue funzioni di burocrate? Credo che deontologicamente e moralmente non dovrà farlo. In ultimo dalla conferenza stampa si apprende che al Segretario Generale viene attribuito anche l’incarico di reggenza degli Affari legali, atteso che il dirigente a tempo determinato Avv. Francesco Trane è stato revocato. E’ possibile che esista una incompatibilità di funzione tra controllore e controllato, atteso che l’amministrazione Comunale ha presentato presso la Procura , credo, un esposto per la nota vicenda Aro, quella relativa ai 180.000,00 euro distribuiti a dirigenti e funzionari del Comune che vede implicato anche il Segretario Generale. Chi difenderà il Comune? Lo stesso Segretario contro se stesso se dovesse essere aperto un procedimento? Molto strano, anzi stranissimo, chiaro esempio di incompatibilità. Chi rappresenta lo Stato dovrebbe stare più attento, dovrebbe fugare ogni dubbio, dovrebbe dare lezioni di trasparenza e professionalità , ma soprattutto dovrebbe rappresentare un punto di riferimento. Ma in questa città tutti tacciono, fatte le debite eccezioni, ognuno ritiene che la cosa pubblica è di altri e non dei cittadini, che gridare alla trasparenza e alla correttezza è utopistico: così non è e non deve essere.

Credo che le organizzazioni politiche, tutte quelle che si riconoscono nei principi democratici devono chiedere l’intervento del Prefetto ed in subordine del Ministero degli interni per chiarire alcune posizioni assunte da chi rappresenta  lo Stato nel comune di Brindisi, in un’ottica di trasparenza e di collaborazione, in questo momento necessarie ancor di più per la nostra città.

Claudio NICCOLI

Già Consigliere Comunale

 

4 COMMENTI

  1. tradotto in soldoni: tutto cambia perché tutto resti uguale; per cui: problemi vecchi e nuovi dovrete aspettare ancora affinche’ si chiarisca quest’ulteriore ”gioco delle parti”.

    Ci vorrebbe un altro Machiavelli per scrivere dell’Arte del Non Governo.

    a questo punto giunti la domanda sorge spontanea: <>

  2. sono in sintonia su alcune considerazioni evidenziate nell’articolo, ma, purtroppo, dissento nel modo più assoluto per la tua contrarietà espressa all’adozione degli atti Commissariali relativi alla revoca degli amministratori unici delle società partecipate: suvvia, caro Claudio, il tuo silenzio sull’argomento sarebbe stato politicamente capito. Hai avuto coraggio e meriti i dovuti apprezzamenti per avere, sia pure non approfonditamente, trattato alcuni problemi collegati con la dirigenza amministrativa dell’Ente: ho più volte ripreso pubblicamente, con scarsi risultati, la dicotomica funzione gestionale dell’Ente che normativamente distingue i compiti dell’Organo di programmazione da quelli di Amministrazione. E’ l’apparato burocratico ed in particolare la dirigenza amministrativa (senza considerarli casta per evitare che si offendano) che dirige questo Comune e così sarà per l’assenza di una preparata classe politica.

  3. Caro Franco, non ho da difendere nessuno politicamente, se no la mia citta’ . Come tu bene conosci non ho interessi personali nei confronti della pubblica Amministrazione è mai ne avrò’ , questa rappresenta la mia forza di fronte a tutti. Ho una passione per la mia città’ , per la politica,nien’ altro. Ho tanti amici che si spendono in politica ma solo amici null’altro altro. Credimi per me che credo fortemente nelle istituzioni e nello stato criticare il Commissario è’ stato duro anzi durissimo, ma andava fatto ed andrà’ fatto ogni qualvolta ritengo che siano lesi i principi di trasparenza e correttezza e quelli della mia città . Posso farlo perché’ non ho scheletri nell’armadio, posso guardare chiunque negli occhi senza abbassare lo sguardo, non so quanti in questa città possono farlo. Ho letto dei commenti su Facebook raccapriccianti, un vomitatoio del nulla, parlano tutti anche parenti di ex politici che hanno fatto danni enormi a questa città in politica e fuori. Dal mio pulpito può venire la predica non perché’ sia un prete, ma perché sono una persona corretta trasparente e lasciamelo dire molto perbene. La prova è’ la mia vita. Ti riconosco il merito di aver parlato tante volte della situazione amministrativa dell’ente con competenza e capacità’, ma come spesso accade si parla al nulla o a chi non vuol sentire.Con affetto fraterno . Claudio

LASCIA UN COMMENTO