LATIANO – Francesco Summa, già assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Latiano, interviene sulla questione relativa alla cosiddetta “Zona PIP” del paese brindisino.
Di seguito, il testo del suo intervento:
“Nessuna azione amministrativa può essere credibile, se nessuna riforma strutturale viene compiuta. E di vere e proprie riforme strutturali a Latiano non se ne vedono. Di conseguenza, il nostro territorio, negli ultimi anni, non ha più la marcia di una volta, che vedeva Latiano un paese di riferimento per molte attività produttive e non solo. Non si può nascondere il forte ritardo in termini di crescita e di sviluppo economico del nostro territorio nei confronti dei paesi limitrofi. Motivazione? Scelte politiche adottate controccorente rispetto ai percorsi adottati da tali paesi. Diverse aziende, ormai, hanno deciso di trasferirsi altrove. Nello stesso tempo,però, ci sono realtà individuali che con grande forza di volontà e competenza hanno deciso di rimanere e di portare sviluppo nel loro e nostro territorio, imbattendosi quotidianamente con una burocrazia locale che non li ha certo agevolati e continua tutt’oggi a ostacolarli. E’ arrivato il momento di invertire la rotta, recuperando il gap perso rispetto agli altri paesi, mettendo a disposizione di tutti gli strumenti di cui una Amministrazione oggi può disporre, evitando di complicarsi la vita ma, soprattutto di complicarla agli altri. Il consiglio comunale del 29-04-2013, con Deliberazione n. 29, approvò l’ampliamento dell’attuale area P.I.P., individuandone anche l’area. Come si legge nel testo della Deliberazione Consiliare, nel 2013 vi erano già 38 richieste di lotti, ma ad oggi nessuna iniziativa è stata presa per soddisfare tali richieste. Inevitabilmente tutto ciò blocca lo sviluppo del paese. Molte realtà produttive sono state costrette a malincuore a impiantare la propria azienda altrove. Altre, con tenacia, hanno scelto la strada peggiore, quella di inoltrarsi nel vertiginoso percorso delle varianti urbanistiche con un dispendio di tempo e denaro che nella maggior parte dei casi risulta fallimentare, vista la carenza di strumenti urbanistici. Un primo passo per uscire da questo pantano è quello di dare disponibilità immediata di nuovi suoli con una semplice variante nell’attuale zona artigianale, liberando i lotti ricadenti nelle aree perimetrale del P.A.I. ( Piano di Assetto Idrogeologico). Un secondo passo è revocare la convenzione a quei soggetti che , nonostante detiene la disponibilità dei suoli da anni, di fatto non hanno mai impiantato la propria azienda. L’ampliamento della zona P.I.P. e, quindi, la crescita del paese, non possano andare di pari passo con i tempi del P.U.G., attualmente lasciato in stand-by senza sapere quando ripartirà l’iter burocratico per l’adozione/approvazione. Questo significherebbe consacrare definitivamente la fine economica del nostro territorio. Latiano, le nostre aziende i nostri operatori commerciali e tutti coloro che volessero investire sul nostro territorio non possono più aspettare i tempi e le incertezze della Politica.
Latiano ha bisogno di ripartire, aiutiamola tutti a farlo”.