Ribadiamo, in premessa, come questa Federazione avesse aderito ed assicurato convinta operatività al tavolo permanente per le questioni urbanistiche istituito dal delegato della Regione Puglia, l’Avv. Lacatena.
Ribadiamo, contestualmente, il nostro fattivo contributo, come già per il passato, affinché, come proposto dallo stesso delegato, si pervenga ad una riforma organica della legge urbanistica n. 56/1980, perché è evidente che solo all’interno di un quadro normativo certo e rispettoso dei principi costituzionali, già troppe volte violati dalla Regione Puglia, e degli obiettivi della Unione Europea in materia di massimo consumo suolo zero al 2050, si potrà mettere fine ad una stagione caratterizzata da scelte derogatorie destinate ad essere censurate dalla Consulta e a determinare danni consistenti a professionisti, imprese e committenza.
Non è peraltro escluso che la Corte Costituzionale possa intervenire sui contenuti dell’art. 63- Accertamento di conformità della legge regionale (sul bilancio di previsione 2024) 29 dicembre 2023, n. 37, perché sono evidenti i punti di contrasto in materia di doppia conformità con la legislazione nazionale.
Nel premettere che si è reiterato il cattivo costume di inserire norme di natura diversa all’interno di leggi finanziarie e di bilancio, va sottolineato che si tratta di un ultimo (in ordine di tempo) intervento derogatorio e di sanatoria in una regione che vanta il primato del quinto posto in Italia per suolo consumato (nel 2022 + 160.000 ettari).
Non possiamo non valutare con assoluta contrarietà quanto sta accadendo in queste settimane e che sembra volere vanificare un processo pianificatorio e di programmazione che aveva fatto della nostra regione un esempio virtuoso a livello nazionale nella tutela e uso del territorio. Si è scelto deliberatamente di andare in una direzione diversa, con una produzione legislativa che aveva la presunzione di risolvere temi, che riteniamo vitali, come l’adeguamento funzionale o igienico-sanitario, l’efficientamento energetico o la vulnerabilità sismica, attraverso misure straordinarie e non strutturali, anche attingendo dal quadro normativo vigente.
Pur apprezzando gli sforzi fatti per rimediare ai guasti prodotti, fra cui, non ultimo, quello delle pratiche edilizie presentate dopo il 29 luglio 2022 e rigettate, a seguito del pronunciamento della Corte Costituzionale, non possiamo non esprimere preoccupazione verso una politica che privilegia discrezionalità e approssimazione rispetto alle regole amministrative e alla qualità della progettazione.
Poiché il riferimento è al DPR n. 380/2001, testo unico dell’edilizia in corso di modifica,
- Ci preoccupa che le nuove disposizioni legislative pugliesi in materia tendano ad introdurre strumenti derogatori a livello più specificatamente urbanistico, con sensibili incrementi della densità edilizia anche a scapito della dotazione di servizi, come disciplinata dal DM n. 1444/1968.
- Ci preoccupa il mantenimento della possibilità di ulteriori edificazioni in zone agricole, in zone produttive ed in quelle destinate ad attrezzature pubbliche di interesse generale, con incremento della copertura artificiale del suolo, sia pure indicato come intercluso.
- Ci preoccupa, ancor di più, che queste trasformazioni del territorio siano affidate alle discrezionalità di una delibera di Consiglio Comunale, con la quale individuare e perimetrare gli ambiti di intervento, senza una preventiva e puntuale analisi dei contesti (spesso storici o storicizzati o paesaggistici), dei servizi e delle densità edificatorie esistenti e che tale discrezionalità, nuova prerogativa dei Comuni, non abbia un limite temporale nelle decisioni contingenti.
Rinnoviamo, infine, la piena disponibilità degli architetti pugliesi ad un confronto che non possa che guardare agli interessi generali delle nostre comunità per “quello sviluppo organico e programmato del nostro territorio, proprio della pianificazione urbanistica”, quale principio di tutela richiamato anche dalla Consulta.
Il Presidente della Federazione Regionale degli Ordini Architetti PPC della Puglia
E Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Brindisi Arch. Maurizio Marinazzo
Il Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della BAT Arch. Andrea Roselli
Il Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Lecce Arch. Tommaso Marcucci
Il presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Taranto Arch. Paolo Bruni