BRINDISI – “Un teatro sempre aperto, che possa accogliere stabilmente compagnie autoctone, associazioni e ragazzi. Vorremmo tanto renderlo fruibile a tutti gratuitamente, ma ciò non è possibile perché per il Comune ogni iniziativa comporta un costo”.
E’ questo il sogno del sindaco di Brindisi, Angela Carluccio. Purtroppo, al momento, non resta che un sogno, tali e tante sono le difficoltà con le quali deve scontrarsi la Fondazione del Teatro Verdi.
A tal proposito, era d’obbligo chiedere al sindaco quale fosse lo stato dell’arte in merito al taglio degli stipendi del personale, anche per rispondere all’interrogazione presentata dal consigliere comunale Pierri.
“Quello presentato da me il 3 ottobre è un provvedimento provvisorio, resosi necessario per via del deficitario bilancio della fondazione. Per fare le cose in maniera trasparente abbiamo chiesto che la Commissione provinciale del lavoro esamini con urgenza il piano di decurtazione da noi presentato. La sforbiciata interesserà il contratto della dirigente, che passerà da full-time a part-time, e prevede un ritocco sullo stipendio del resto del personale”.
Nella denegata ipotesi in cui i dipendenti non dovessero accettare tali condizioni, come pensa di muoversi?
“Non le so dire al momento, è prematuro. Spero che capiscano che è un passaggio fondamentale per la sopravvivenza della fondazione. Stiamo facendo “i conti della serva”, svolgendo indagini di mercato ad ampio spettro per trovare i servizi ai costi più modici”.
Il Direttore artistico Grassi ha affermato che i costi per le compagnie sono coperti dal botteghino. Come pensate di fare fronte alle altre voci di spesa?
“Vedremo come fare, di sicuro, se la situazione dovesse rimanere quella attuale, non sarà possibile coprire tutte le spese con i soli 150.000 Euro stanziati dal Comune”.
Nelle scorse stagioni gli sponsor avevano un ruolo di rilievo nel bilancio. Qual è la situazione ad oggi?
“Fino ad adesso abbiamo un accordo sulla parola con la sola Eni. Il resto delle aziende non si è ancora impegnato ufficialmente, perché i bilanci aziendali si chiudono a gennaio; solo allora avremo un quadro più preciso della situazione sul fronte delle sponsorizzazioni”.
Nell’incontro che ha avuto con i dirigenti Enel ha parlato anche del teatro…
“Con Enel vogliamo intraprendere un percorso ad ampio respiro. Il loro contributo non si deve ridurre alla sola sponsorizzazione della stagione teatrale, seppure è auspicabile che almeno questo avvenga. Il mio impegno sarà quello di coinvolgerli direttamente nella fondazione; qualora non dovesse accadere, sono certa che garantiranno perlomeno una sponsorizzazione esterna”.
Attraverso quali strumenti pensate di poter assicurare un futuro al Teatro?
“In realtà il nostro obiettivo è quello di costituire una fondazione unica per il teatro e l’università, dentro la quale far confluire le risorse delle aziende operanti sul territorio. E’ ancora tutto in itinere, ma l’idea è quella, ed è ciò che abbiamo proposto anche ad Enel”. (Un’idea, quest’ultima, che in realtà appartiene al dottor Giuseppe Marchionna che la inserì nelle 10 idee – guida per l’anno 2014 che, prevedevano, tra le altre cose, la istituzione della cosiddetta “Fondazione 2050”, ndr).
Con tutta la buona volontà del sindaco, la situazione appare appesa ad un filo: tutto è in itinere, tutto è aleatorio. Le nubi si addensano in lontananza; per intanto, ieri sera le luci si sono accese nuovamente per la “Prima” di una stagione da non perdere.
Andrea Pezzuto Redazione |