BARI – Ieri pomeriggio, presso l’assessorato regionale allo Sviluppo Economico, le segreterie Fim Fiom Uilm Brindisi e Taranto hanno incontrato l’assessore al lavoro Sebastiano Leo, l’assessore allo sviluppo economico Loredana Capone, il presidente del distretto aerospaziale Giuseppe Acierno e avrebbero dovuto incontrare anche allo stesso tavolo il management di Leonardo Finmeccanica, salvo scoprire all’ultimo momento che Finmeccanica aveva incontrato prima le istituzioni regionali e che non avrebbe partecipato al tavolo tra sindacati e istituzioni. “Il che era prevedibile – si legge in una nota della Fiom Uil – in quanto ovviamente Leonardo ha raccontato al tavolo istituzionale solo la propria verità, temendo ovviamente i sindacati espressione dei lavoratori in fabbrica. Con tale atteggiamento hanno voluto mettere in risalto il proprio piano industriale non tenendo conto di tutte quelle centinaia di maestranze specializzate che hanno reso lo stabilimento di Grottaglie e quello di Brindisi orgoglio della produzione aeronautica pugliese. Avendo raggiunto i propri obiettivi – prosegue la nota – adesso il management di Leonardo pensa di poter buttare come carta straccia centinaia e centinaia di maestranze, nonostante in passato le abbia utilizzate con turni massacranti e straordinari obbligatori. La Uilm di Brindisi per voce del suo segretario Alfio Zaurito ha sostenuto che negli anni Alenia Grottaglie oggi Leonardo aereo strutture di quella professionalità ha usufruito in maniera scellerata permettendo alle aziende dell’indotto (tanto declassate oggi da Leonardo stesso) di fare orari fuori legge 12 ore al giorno per parecchi giorni di lavoro e quasi sempre lo straordinario di sabato e di domenica obbligatorio. Evidentemente tutto ciò sopra descritto è la vera motivazione per cui il management di Leonardo non ha voluto incontrare le segreterie dei sindacati. Per fortuna, oltre alle recriminazioni del passato, è stato proprio il segretario della Uilm Zaurito, intervenendo per primo, a voltare pagina per affrontare il tema più importante della convocazione, cioè il futuro di quelle centinaia di maestranze che oggi sono senza lavoro. La Uilm di Brindisi sempre su iniziativa del suo segretario ha infatti proposto anche con l’apprezzamento dei segretari delle altre sigle che nei successivi interventi hanno rimarcato quanto sia necessario proporre al ministero dello sviluppo economico la proclamazione di uno stato di crisi per la provincia di Brindisi accendendo quindi degli ammortizzatori sociali straordinari per tutti i dipendenti non solo di tecno Messapia ma rivolta a tutti quei dipendenti fuoriusciti dal mercato del lavoro aeronautico nell’ultimo biennio, questi ammortizzatori sociali dovranno essere accompagnati da un sistema di formazione continua che dovrà rispondere a quelle che sono le reali esigenze produttive che il mercato del lavoro del settore aeronautico richiede, in modo che gli stessi dipendenti possano essere impegnati in un futuro breve presso gli stabilimenti di Leonardo nella regione Puglia, considerando inoltre altre opportunità come lo stabilimento GE avio. Questa proposta È stata gradita e accettata dalla stessa Capone, la quale ha affermato che domani sul tavolo del ministero si impegnerà affinché la proposta della Uilm prenda vita.
Intanto oggi, alle 17.30, si svolgerà l’incontro presso il mise per discutere della questione Tecnomessapia”.